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Fiocca a febbraio (una volta in agosto)

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Il Colosseo imbiancato dopo la storica nevicata del '56

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A Roma febbraio è il mese della neve. Almeno a guardare la serie storica delle precipitazioni più importanti da entrare negli annali degli esperti di meteorologia. Il dato ememrge dalla pubblicazione di Mangianti Beltrano «La Neve a Roma dal 1741» dell'Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano. La nevicata del '56, quella che molti romani ricordano ancora per l'abbondanza di fiocchi e il brusco abbassamento delle temperature è molto simile a quella che ieri ha colpito la Capitale. Infatti prima di quella nevicata il mese di gennaio del 1956 era stato mite, come quello appena trascorso. Il 2 febbraio di 56 anni fa iniziò a nevicare. Smise dopo aver imbiancato Roma e poi riprese il 9, 10,11,12,13, 17,18 e 19 febbraio. «Un evento eccezionale - spiega Franca Mangianti, meteorologa e coautrice della pubblicazione - La neve tornò l'11 e 12 marzo e le temperature si abbassarono bruscamente. Come oggi, anche allora, a provocare l'eccezionale nevicata fu l'arrivo di un fronte di aria fredda da nord est che incontrò una massa d'aria umida dall'Atlantico. Come allora la pertubazione interessò tutta l'Italia». Sempre a febbraio, stavolta del 1965, Roma si svegliò la mattina del 9 sotto uno strato di 25 centimetri di neve a terra. In una sola notte aveva nevicato con particolare intensità. «Quella del '65 passò alla cronache come la nevicata che fece strage degli alberi - aggiunge l'espoerta - Nei parchi e nelle ville i rami appesantiti dalla neve crollarono al suolo. Ero studentessa di Fisica all'Università La Sapienza e ricordo lo schianto dell'abete davanti alla facoltà». L'altra nevicata degna di nota è quella dei primi di marzo del 1971 quando caddero diversi centimetri. Nel 1985 fontane, piazze e tetti furono spolverati di bianco il 6 ,7,8,e 9 gennaio con un ritorno il 18 marzo dello stesso anno. Ma in quel caso più che neve piovve acqua gelata. L'anno seguente le cose andarono diversamente e l'11 febbraio in un solo giorno precipitarono al suolo 23 centimetri di neve. Se L'ultima nevicata vera e propria risale al 1991, prima di quella di ieri, dato che gli esperti non considerano importante quella di due anni fa. Infatti Roma sotto la neve non la si vedeva così dal dicembre 2010. Nonostante alla fine non sia stato un evento così raro negli anni, la neve a Roma è sempre stata considerata eccezionale e molto suggestivo. Disagi a parte ciascun romano la guarda con un misto di stupore e magia. Tanto che una delle leggende più amate, e ancora oggi celebrate, della città è quella relativa alla fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, e alla nevicata che cadde nell'agosto del 352 d.C. all'Esquilino per indicare il luogo su cui edificare la chiesa. Una leggenda, un miracolo, o forse una grandinata fuori stagione scambiata per neve, racconta che nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 d.C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio romano e alla moglie, che, non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull'Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il Papa stesso tracciò il perimetro dell'edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria Liberiana o popolarmente ad Nives. «E oggi - rimarca l'architetto Cesare Esposito, ideatore e organizzatore della nevicata artificiale che ogni anno ricorda quel miracolo - per incanto la piazza di Santa Maria Maggiore è ricoperta di neve e sul luogo del miracolo dove è stata costruita la chiesa la facciata all'Esquilino è innevata». Uno spettacolo straordinario come quello offerto dalla città più antica, dai monumenti come il Colosseo, i Fori, San Pietro, le piazze e le fontane imbiancate. Un tocco di bianco, e di magia capace di far dimenticare anche solo un attimo l'inevitabile confusione e i prevedibili disagi, regalando uno scorcio indimenticabile davanti al quale impossobile resistere.

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