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Persi in strada i gioielli della rapina

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Caduti dalle tasche dei due malviventi per evitare un taxi in vicolo del Grottino

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Ipezzi erano tutti corredati col cartellino dell'oreficeria. Quindi non c'è dubbio. I monili erano parte del bottino da circa un milione e mezzo razziato da due giovani distinti che parlavano con accento dell'Est europeo. L'altra mattina pioveva, l'asfalto era bagnato, durante la corsa su due ruote una manovra è stata avventata e per poco i due non finivano contro l'auto della coop 8222 Mondo Taxi. Uno di loro ha perso circa centomila euro di valori. Per giunta andavano contromano e forse non si orientavano. Il tassista è sceso in strada, ha raccolto i gioielli e più tardi, alle 15, li ha consegnati ai poliziotti del Commissariato Aurelio raccontando più tardi l'accaduto agli investigatori della Squadra mobile di Vittorio Rizzi. Inoltre, l'orario dell'incidente evitato col taxi della coop 8222 Mondo Taxi è compatibile con la razzia milionaria a due passi da piazza del Popolo e da via del Corso. Il colpo è stato messo a segno intorno alle 12, l'imprevisto è successo poco prima delle 13. E anche la distanza tra un punto e l'altro rientra nell'arco di tempo che racchiude i due eventi. Vicolo del Grottino è vicinisissimo a piazza Nicosia, quindi il Lungotevere è da un lato e Fontanella Borghese dall'altro, cioè a un braccio da via del Corso. La prima domanda: sul motorino erano in due, ma i rapinatori di Roberto Coin, il locale di vip e star di Hollywood come Sharon Stone e Nicole Kidman, sono di più? La seconda: sono davvero tre, come si è immaginato in un primo momento, soprattutto ascoltando le testimonianze dei commericanti della strada che hanno detto di aver visto arrivare un'auto bianca? Le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza montate su via Vittoria e nelle viuzze adiacenti pare non abbiano ripreso i malviventi. Gli investigatori sarebbero convinti che i balordi erano due, ma non si esclude anche la presenza di un altro complice. Questo duplice interrogativo viene mantenuto anche dall'incidente dei gioielli persi. Il loro importo - centomila euro - rappresenta solo una piccola parte del bottino da un milione e mezzo circa. Il resto è rimasto nelle tasche di chi ha smarrito i preziosi oppure era nelle mani di questo presunto terzo rapinatore? Ipotesi. Gli agenti della sezione Antirapine stanno cercando di arrivare a qualche certezza. Sperano che i rilievi eseguiti nel locale dalla polizia scientifica possano fornire qualche elemento più consistente. Il primo è la completezza delle impronte digitali. I due hanno ammanettato proprietaria e commessa, hanno stretto ai polsi manette senza chiave, che si aprivano muovendo una levetta. E poi potrebbero aver lasciato altre tracce sulla cassaforte e sulle maniglie d'ingresso. Se i rilievi daranno buono frutti e se i due hanno precedenti penali in Italia allora potranno essere identificati. Se tutto questo non sarà, per la Mobile l'indagine si fa dura, c'è il rischio che gli investigatori si trovino praticamente al buio.

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