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Ventitremila avvocati alle urne

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Alcune liste puntano su giovani e donne, altre su deontologia e futuro della professione

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Ognunoha terminato la campagna elettorale. Ha spiegato il programma, gli obiettivi da raggiungere se dovesse essere eletto. L'ultima parola adesso passerà ai colleghi. Si tratta delle elezioni dei quindici componenti del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma per il biennio 2012-2013. Urne aperte sabato, domenica, lunedì e martedì e l'eventuale ballottaggio inizierà sabato 4 febbraio per terminare martedì 7. Come qualsiasi elezione, anche questa è stata segnata da una vera e propria battaglia tra legali per raccogliere voti. Sono state presentate liste composte da otto avvocati, da 11 e anche da 15 legali. In molti casi le liste puntano sui giovani e sulle donne, oppure sulla riforma del codice deontologico e sull'autonomia della professione, altre invece vorrebbero «svecchiare» la figura dell'avvocato e puntare al futuro. Insomma, ogni legale che si è presentato alle elezioni segue un binario ben preciso. Ma tutti gli avvocati hanno un obiettivo comune: tutelare il cittadino. Tra le liste presentate c'è «Lista insieme con il presidente», portata avanti dal presidente uscente Antonio Conte, «Avvocatura profilo D», capitanata dall'avvocato Laura Vasselli (otto candidati donna), «La lista Mauro Vaglio», la «Lista Rosa Ierardi», (quattro uomini e quattro donne), «Agifor-Le toghe», con a capo l'avvocato Carlo Testa. La «Lista insieme con il presidente» è quella che ha 11 consiglieri di maggioranza del precedente Consiglio uscente, comprese le tre cariche di presidente (Antonio Conte), segretario (Rodolfo Murra) e tesoriere (Francesco Gianzi). I quindici componenti del Consiglio dovranno rappresentare e «difendere» ben 23 mila iscritti. «Noi siamo abituati a fare i fatti e li abbiamo realizzati, con impegno e serietà, anche in un biennio nel quale la crisi economica e gli attacchi alla nostra categoria si sono concentrati in modo devastante», ha detto l'avvocato Conte. C'è inoltre chi attacca gli interessi privati, come la «Lista Rosa Ierardi»: «La figura dell'avvocato è intesa come servizio alla comunità e non come tutela di interessi privati - ha affermato Rosa Ierardi - una particolare attenzione è focalizzata sulla formazione delle giovani generazioni». C'è anche chi invece ha come obiettivo, tra l'altro, quello di «scuotere» la categoria, come l'avvocato Laura Vasselli (la sua lista è composta da otto donne). «Gli avvocati tendono a riposare, si trovano su posizioni antiche perché hanno paura del nuovo. L'avvocato si deve rinnovare e non deve rifiutare il nuovo». Altri legali, invece, puntano il dito contro i colleghi che «usano» gli organi di informazione, come la «Lista Mauro Vaglio». «Non ricerchiamo visibilità mediatiche ottenute scendendo a patti con la "politica", crediamo nella gestione "democratica" del bene comune». «Il Consiglio dell'ordine deve essere una guida - ha invece dichiarato l'avvocato Carlo Testa, della lista "Agifor-Le toghe" - la liberalizzazione degli avvocati già c'era se consideriamo che ogni anno ci sono mille nuovi colleghi. Questo è il disegno di un politico e non di un tecnico». E adesso l'ultima parola spetterà all'esercito di avvocati romani.

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