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Ma la sinistra capitolina prepara nuovo ricorso

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Loaffermano la presidente e la vicepresidente della Commissione delle Elette di Roma Capitale Monica Cirinnà e Gemma Azuni. «Con questo escamotage Alemanno si mette sotto i piedi la Costituzione, la normativa Europea, il Tar e l'art. 5 dello Statuto. Davanti al comportamento inqualificabile del sindaco ci vedremo costrette a riproporre il ricorso». Non si ferma dunque l'opposizione, anche se non si comprende per quale motivo per due anni la giunta Alemanno, composta da Laura Marsilio e Sveva Belviso non aveva suscitato la sensibilità di genere da parte di nessuno. Scontate dunque le critiche sollevate da tutta l'opposizione. «Quello adottato per evitare la sentenza del Tar è un espediente in perfetto stile "azzecca-garbugli", che il sindaco della Capitale adotti un modus operandi del fatta la legge trovato l'inganno non è certo di buon esempio per la cittadinanza», ha affermato Umberto Marroni, capogruppo capitolino Pd. Per il consigliere de La Destra, Francesco Storace: «È nata la giunta-cavillo, grazie a un'incomprensibile decisione di Alemanno. Anziché utilizzare la situazione per dare un grande e probabilmente decisivo segnale a tutte le donne di Roma che non votano a sinistra, si ricorre a furbizie che lasciano il tempo che trovano». Per il capogruppo Udc in Campidoglio, Alessandro Onorato: «Il sotterfugio usato per evitare la sentenza del Tar non fa altro che lasciare vecchie perplessità, prestando comunque il fianco a un nuovo ricorso e causando instabilità e incertezza a quella squadra che dovrebbe garantire crescita e sviluppo della città». Fa scudo invece il Pdl che lascia i commenti ai parlamentari e ai coordinatori. «Spiace vedere come l'opposizione usi per l'ennesima volta la rappresentanza di genere quale espediente per una campagna puramente demagogica», sostiene il coordinatore del Lazio, Vincenzo Piso. «Le donne presenti in Giunta escono rafforzate dalla nuova ordinanza - afferma Gianni Sammarco, coordinatore di Roma - Belviso e Sensi avranno maggiori responsabilità in settori chiave. Ci vuole davvero coraggio a parlare di un'offesa alle donne». Nessuna lezione è il monito del senatore Andrea Augello: «Non mi ricordo che a Roma e nel Lazio sia mai capitato alla sinistra di esprimere contemporaneamente un presidente di Regione, un vice sindaco e un vice presidente del Parlamento europeo di sesso femminile».

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