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Stipendi a rischio alla Capodarco

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L'allarmearriva dal segretario provinciale responsabile della Uil-Fpl Claudio Tulli. «Purtroppo la crisi nella Regione Lazio non sta risparmiando nessuno; ci risulta che, a causa delle mancate rimesse regionali al Gruppo Darco, il quale gestisce il servizio ReCup (Centro Unico di Prenotazione), fiore all'occhiello della sanità laziale, a gennaio oltre 2400 lavoratori, il 35% dei quali con invalidità, potrebbero rischiare di non percepire lo stipendio», dice il segretario generale della Uil Fpl di Roma. «Siamo molto preoccupati per questa ultima notizia. Purtroppo stiamo assistendo al collasso della sanità pubblica e privata e gli accordi conclusi in questi ultimi giorni sono solo delle soluzioni tampone che non risolvono i reali problemi esistenti in questa regione», prosegue Tulli. «Il nostro sindacato – dice il segretario – da mesi sta richiedendo al commissario ad acta della sanità laziale Renata Polverini, provvedimenti volti a migliorare concretamente la situazione ormai esplosiva nei Pronto Soccorso dove non si riesce più a contenere l'afflusso dei cittadini a causa della carenza di personale e alla scarsità dei mezzi messi a disposizione per tamponare le urgenze. Stiamo chiedendo con insistenza la stabilizzazione dei precari nella sanità pubblica e soprattutto - conclude Tulli - pretendiamo che tutti i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale, compresi quelli della sanità convenzionata e classificata, percepiscano lo stipendio puntualmente, evitando di fargli vivere l'incubo, come sta avvenendo ormai da troppi mesi, di non poter pagare l'affitto o il mutuo o mantenere la propria famiglia, a causa della inefficienza della politica regionale».

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