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Bachelet lancia la sfida «Le energie buone ci sono»

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Il nuovo segretario assunto e stipendiato dal partito

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Ildeputato sostenuto da Rosy Bindi ha presentato ieri il proprio programma per le primarie che il 12 febbraio prossimo eleggeranno il nuovo segretario regionale del Partito democratico. «Un partito che funzioni, degno dell'aggettivo democratico», e che «non ha bisogno di rottamatori e neanche di disinvolti piloti, ma di ingegneri, gommisti e carrozzieri capaci di rimetterlo in pista per vincere la prossima corsa», è il Pd Lazio che Bachelet, che ha esposto le proprie linee programmatiche per la segreteria regionale ieri sera a Palazzo Rospigliosi. In platea il segretario romano Marco Miccoli e un altro candidato alle primarie, Enrico Gasbarra, sostenuto da MoDem, bersaniani, lettiani e AreaDem. Gasbarra ha contraccambiato la visita dello sfidante Bachelet che martedì scorso era al circolo Pd di via dei Giubbonari per assistere alla presentazione del programma di Gasbarra. Sette i punti della piattaforma di Bachelet: definizione delle liste di Camera e Senato con primarie, da promuovere in tutte le elezioni monocratiche; rinunciare a essere in lista e dimettersi da ogni altro ruolo elettivo in caso di elezione a segretario; una segreteria fra i 25 e i 40 anni, non parlamentari o consiglieri regionali, aiutati da forum tematici; valorizzare i circoli sani, commissariare quelli morti e rimetterli in vita con nuovi dirigenti; stop a spartizioni ed etichette; trasparenza nei bilanci, parità di genere, e riunioni accessibili. Infine, per Bachelet, è necessario voltare pagina nel metodo e nel merito delle nomine nelle partecipate. Il nuovo segretario regionale non dovrà quindi avere alcuna carica pubblica elettiva né potrà essere messo in lista in alcuna tornata elettorale. Il programma parla chiaro: «Dovrà rinunciare a essere in lista e, se già deputato o consigliere, dimettersi da ogni ruolo elettivo». In ogni caso il segretario Bachelet, se eletto, non rimarrà senza stipendio: riceverà «dal partito un contratto a tempo determinato per dedicarsi a tempo pieno al rilancio e alla ricostruzione» del Pd nel Lazio. Nel programma però non è indicato l'ammontare dell'indennità. «Fino a tre settimane fa - ha detto Bachelet - il Pd non era riuscito a darsi un gruppo dirigente. La competizione politica interna era diventata patologia e la presunta imminenza di elezioni ha agito da forza centrifuga. Per un partito che funzioni non serve un capo, ci vuole un segretario capace di far ricrescere un collettivo. Le energie buone non mancano, devono solo essere messe di nuovo in rete».Dan. Dim.

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