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Losottolinea la Cassazione. Così è stato confermato il sequestro del cantiere di un parcheggio di 497 posti auto, a Villa Ada, ad opera della «Panama Giardini srl», società nei confronti della quale è aperto un procedimento per abuso edilizio. In particolare, la Corte ha sposato in pieno la tesi della Procura di Roma, in base alla quale le norme attuative della Tognoli, scritte dal Campidoglio , «non rispondono ai requisiti fissati dalla legge» . In pratica «non esiste alcuna garanzia che i posti macchina troveranno un'effettiva destinazione come da progetto e difetta una relazione tra spazi destinati a parcheggio e mobili ricompresi nell'area individuata». Nel mirino la parte della delibera che definisce «prossimi» gli edifici potenzialmente interessati dai parcheggi e chi si trovino a 1km in linea d'aria dall'area stessa. Tale distanza è eccessivo perché si possa configurare il necessario rapporto di «pertinenzialità» tra abitazioni e garage come stabilito dalla Legge. I progetti inoltre devono indicare gli immobili a cui è destinata la vendita. Altrimenti si versa «in ipotesi di iniziativa speculativa». Quei costruttori che vogliono edificare senza rispettare i paletti della Tognoli - conclude la Cassazione - possono farlo senza però servirsi del «regime agevolato», ma seguendo «l'ordinario regime del permesso di costruire» e «sottoponendo l'opera ai controlli preventivi necessari anche in relazionall'impatto sul tessuto urbano».

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