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Ragazza annegata nel Tevere

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Non l'ha soccorsa. Indagato l'amico Il pm: il giovane non ha cercato di aiutarla, aveva gli abiti asciutti

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Elementiche hanno convinto il magistrato a iscrivere sul registro degli indagati Osmar D. N. con l'accusa di omissione di soccorso. Si tratta del ragazzo di 27 anni che era in compagnia della giovane caduta nel Tevere dopo aver assunto droga con l'amico. La vittima, Damaris Tomassi, di 20 anni, è infatti caduta nel fiume in stato confusionale ieri pomeriggio alle 17,30 all'altezza di ponte Testaccio, dopo aver trascorso la serata con il ragazzo indagato in un'auto parcheggiata davanti al Villagio Globale. «Mentre stavo scendendo per aiutarla - avrebbe detto il giovane ai poliziotti del Commissariato Celio - non l'ho più vista». Il fatto però che l'indagato avesse i pantaloni asciutti ha insospettito gli inquirenti, che così hanno deciso di iscriverlo sul «modello 21». Secondo il racconto di Osmar, l'amica si è sentita male una volta arrivati vicino all'argine del fiume. Non è escluso che i due ragazzi avessero intenzione di continuare ad assumere droga vicino al Tevere. Una volta in acqua, però, la vittima non è riuscita a risalire soprattutto per due motivi: era in stato confusionale per la droga assunta poco prima e perché i suoi abiti erano pesanti e una volta pieni di acqua le avrebbero impedito di nuotare e riavvicinarsi all'argine, dove, comunque, c'è sempre almeno mezzo metro di fango. Appena l'indagato si è accorto di quanto era accaduto, ha riferito agli agenti, ha fermato un passante, chiedendogli di chiamare la polizia. Inizialmente il testimone avrebbe pensato a uno scherzo, proprio perché non vedeva nessuno, ma trascorsi pochi secondi ha dato l'allarme. Sul corpo della ragazza non sono stati comunque trovati segni di violenza e non aveva precedenti penali. Anzi. Nella sua breve vita aveva fatto molto sport, tanto da partecipare alle gare di cinque chilometri di marcia con la squadra dell'Associazione sportiva Kronos Quattro. Il giovane nei prossimi giorni dovrà ripetere davanti al pm Giorgio Orano la sua versione dei fatti. «Il nostro appello è rivolto alle famiglie, alle istituzioni e alle forze dell'ordine. Vogliamo chiedere che la scomparsa della nostra amata Damaris non rimanga solo una delle tante notizie di cronaca nera ma serva a scuotere e risvegliare le coscienze addormentate. Non possiamo restare indifferenti davanti a ciò che accade nelle nostre scuole, università e istituzioni», hanno detto i familiari di Damaris.

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