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Mercato Trionfale in rivolta Rischio chiusura per debiti

Mercato di via Trionfale

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Il futuro del mercato Trionfale è a rischio. I 230 operatori di via Andrea Doria giovedì prossimo scenderanno in piazza a Bocca della Verità sotto alla sede dell'assessorato comunale al Commercio. Hanno deciso di protestare contro il Comune e contro il costruttore che gestisce la struttura di via Andrea Doria. Il motivo? La lettera spedita mercoledì scorso dalla società proprietaria del mercato che ha intimato agli operatori di pagare sette centesimi al giorno al metro quadro in più rispetto a quanto sborsano oggi (da 0,55 a 0,62 centesimi) e di versare tutti gli arretrati non corrisposti da due anni a questa parte. Ma non finisce qui. A subire un aumento sarà anche il parcheggio sotterraneo. Dal primo gennaio, infatti, la tariffa per la prima ora salirà da 1 a 1,5 euro. In mezzo ai due litiganti c'è il Campidoglio a cui entrambe le parti imputano la mancata adozione dell'atto aggiuntivo (il quarto) alla convenzione con cui verrebbero risolti questi problemi. La querelle affonda le radici ad inizio 2009, quando i banchi furono spostati dalla sede stradale di via Andrea Doria nella grande struttura al coperto. Già allora i commercianti chiesero di non pagare 62 centesimi al metro quadro per banco, ma 55. Le tre parti, Comune, concessionario e cooperativa del mercato trovarono un accordo in base al quale per sei mesi, ovvero fino al 30 giugno 2009, gli operatori avrebbero pagato 55 centesimi. Se entro quella data non si fosse firmato l'atto aggiuntivo tutto sarebbe tornato come prima. Questo atto, che avrebbe anche dovuto prevedere la creazione di un asilo nido e di una biblioteca al secondo piano della struttura, non è mai stato approvato. Avrebbe dovuto includere anche una campagna di marketing per pubblicizzare i prodotti e un organismo paritetico tra Comune, cooperativa e società proprietaria.   Il Comune non è stato ancora in grado di trovare una sintesi che stabilisca un punto d'incontro tra le parti e l'atto è rimasto lettera morta. Così i proprietari dei banchi in questi tre anni hanno continuato a pagare come concessione una cifra inferiore rispetto a quanto pretende la società costruttrice. In molti si sono anche rifiutati di pagare la tassa sui rifiuti. «Nel 2009 ci eravamo trovati d'accordo per farla confluire nel canone di concessione dei banchi - spiega il presidente della cooperativa Adriano Crocetti - quelle promesse non sono state mantenute e oggi la società Nuovo Mercato Andrea Doria srl ci richiede le tariffe non corrisposte pari a 62 centesimi al giorno al metro quadro. È per questi motivi che giovedì 24 novembre alle 14 andremo a Bocca della Verità per protestare contro Comune e costruttore». Se non si risolverà questo contenzioso il futuro del mercato potrebbe essere la chiusura dei banchi. Lo scrive a chiare lettere la società concessionaria nella lettera spedita quattro giorni fa. Se gli operatori non pagheranno, la Nuova Andrea Doria attiverà «le procedure di sospensione, decadenza e revoca dell'autorizzazione amministrativa». A dire il vero, la stessa minaccia era stata paventata a gennaio 2010. Poi i servizi non sono stati sospesi e il mercato ha continuato a lavorare. In definitiva, si tratta di una questione di soldi. All'assessorato al Commercio il compito di trovare una soluzione.

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