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Oltre quattro milioni per ripulire

La protesta degli studenti a Roma

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Cortei, manifestazioni, sit-in. E centinaia di tonnellate di immondizia che finiscono in mezzo alla strada, che l'Ama è costretta ogni volta a raccogliere per restituire decoro alla città. Roma, si sa, è il più grande palcoscenico d'Italia dove urlare le proprie idee. Decine di luoghi, dai palazzi del potere a spazi verdi come il Circo Massimo, vengono letteralmente invasi da milioni di persone ogni anno. Ma a pagare è sempre la municipalizzata che si occupa di raccogliere i rifiuti. Quindi, a pagare sono sempre i romani. In un anno l'Ama del presidente Piergiorgio Benvenuti spende 4 milioni e 200 mila euro per ripulire lo sporco lasciato dopo manifestazioni e cortei. Un dato ingente, che comprende tutte le attività collegate: operazioni di pulizia e lavaggio di strade e marciapiedi, cancellazione delle scritte, servizi per la riapertura della viabilità, rimozione temporanea e riposizionamento di cassonetti o cestini, servizi integrativi, e molto altro. Purtroppo, però, non tutti gli organizzatori di manifestazioni e cortei pagano i costi dovuti per il ripristino del decoro urbano, un onere a cui Ama assolve anche senza l'adeguata copertura economica. In realtà a restituire i soldi spesi dalla munipalizzata per le pulizie sono solo le grandi sigle sindacali, vedi Cisl, Uil, Ugl e Cgil. Tutte le altre lasciano il conto aperto (senza mai saldarlo). Sono le organizzazioni come quelle che hanno sfilato ieri in Centro a gravare sulle casse della municipalizzata. Sono i Cobas, i centri sociali, tutti i movimenti studenteschi, i comitati per l'acqua o gli stessi indignati che protestano per un mondo migliore. Il «buco» che lasciano è notevole. Dei 4,2 milioni spesi complessivamente ogni anno, un milione e mezzo più Iva sono coperti dai fondi stanziati da Roma Capitale e dai rimborsi effettuati da chi, onestamente, paga i «danni». Restano 2 milioni e 400 mila euro, circa, che nessuno paga. A tirare fuori i soldi, dunque, è proprio l'Ama. L'azienda è costretta a sostenere costi a fondo perduto per colpa di manifestanti indisciplinati che lasciano lo sporco per tutta la città. Ovvio, essendo l'Ama una municipalizzata, a pagare realmente i danni è l'intera collettività. Gli stessi romani che devono sopportare caos e traffico per i cortei sono costretti a mettere anche mano al portafogli.

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