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Il pubblico impiego in sciopero il 28 ottobre

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Losciopero è stato deciso dalla direzione della Uil-Fpl. Ad annunciare la mobilitazione è il segretario generale nazionale Giovanni Torluccio. «La Direzione della Uil-Fpl, riunitasi ieri, ha discusso e dibattuto della piattaforma che sarà presentata alle nostre controparti durante la giornata di sciopero di tutto il pubblico impiego, prevista per il 28 ottobre», dice Torluccio. La Uil non ha infatti condiviso molte delle norme della riforma della Pubblica Amministrazione, così come ugualmente negativo è il giudizio sugli interventi delle manovre finanziarie del 2010 e del 2011, che hanno avuto sul pubblico impiego effetti devastanti sul piano economico e su quello normativo. «Siamo di fronte ad una Pubblica Amministrazione obsoleta per il taglio della formazione e dell'aggiornamento, invecchiata dai tagli agli organici e dal blocco del turn over mentre l'età media dei lavoratori pubblici supera i 50 anni - attacca Torluccio - Lo sciopero del 28 ottobre si pone l'obiettivo di un vero piano di rilancio della P.A. che, passando anche per un processo di riqualificazione e razionalizzazione, operi un recupero delle condizioni di lavoro nella Pubblica Amministrazione». Le principali rivendicazioni della Uil-Fpl sono: rilancio della contrattazione integrativa; meno tasse per il lavoro pubblico; soluzione al problema del precariato attivando procedure di stabilizzazione e utilizzo di graduatorie esistenti e/o pubblici concorsi; riduzione dei costi della politica, degli sprechi e della spesa improduttiva. «Per risanare i conti pubblici senza mettere a repentaglio i servizi e le retribuzioni dei dipendenti bisogna incidere sulla gestione irresponsabile della spesa pubblica da parte dei governi centrali e locali: attraverso l'incompatibilità a ricoprire più di una carica pubblica, regolamentare le società controllate, ridurre il numero dei Comuni, eliminare le Province e gestire gli effetti del taglio ai trasferimenti alle Regioni e Autonomie Locali», dice il segretario generale della Uil-Fpl. «Riteniamo strategico - conclude Torluccio - condividere un percorso comune tra amministratori, lavoratori e cittadini attraverso la riduzione dei tagli alle Regioni e Autonomie Locali, che si ripercuotono pesantemente sugli amministratori, che saranno costretti a fare tagli lineari e scelte impopolari, sui lavoratori, togliendo risorse al rilancio della contrattazione integrativa e sui cittadini, che vedranno mettere completamente in discussione i servizi pubblici fondamentali».

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