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Parcheggi salati per colpa dei clienti

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Decinedi aneddoti dall'epilogo più impensato quelli cui assistono i gestori dei parcheggi degli ospedali romani i quali, destreggiandosi tra chi finge l'incidente, chi si spaccia disabile, chi sostiene che gli è stata rubata l'auto, raccontano l'altra faccia del caro-sosta: «Per questi casi abbiamo dovuto installare le telecamere, ovvio che il costo del biglietto aumenta». Ieri su queste pagine abbiamo documentato il ricco bouquet di tariffe applicate in ogni nosocomio. Tutte, pur con i dovuti distinguo, care. Si parte dal Gemelli, coi suoi 3 euro per la prima ora, 6 fino alla terza, per arrivare al San Camillo, tra i più «economici» considerato che il costo è di 1,50 euro per le prime due ore. Ma i gestori non ci stanno a parlare di stangata: «L'aumento dei prezzi l'hanno causato i clienti coi loro comportamenti». Apre la carrellata dell'assurdo Ulderico Piergiovanni della Sut, società che gestisce il parcheggio di Villa San Pietro: «Siamo stati obbligati ad apporre un cartello in cui decliniamo ogni responsabilità su furti e danni perché siamo stati truffati ben sei volte. Dicevano che gli era stata rubata l'auto e li abbiamo dovuti risarcire. Così abbiamo installato le telecamere». E ancora: ìLa sanzione di 7 euro in caso di smarrimento del biglietto c'è perché prima tutti fingevano di averlo perso, ora nessuno lo dimentica più». Casi limite poi al San Filippo Neri, come spiegano i sorveglianti dell'Ares: «In tanti si fingono disabili, li becchiamo quando scendono dall'auto. Poi abbiamo problemi coi dipendenti: per non pagare l'abbonamento forzano le sbarre d'ingresso, è successo anche ieri notte, di solito facciamo solo richiami scritti ma credo che questa volta scatterà la denuncia». Infine, arcinota la decisione dell'ospedale Sant'Andrea di chiudere la strada che collegava il parcheggio all'uscita: «Tutti facevano finta di perdersi per sfuggire al pagamento».

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