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Si insedia il Cda. La crisi non spaventa la candidatura olimpica

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Le Olimpiadi sono un investimento. Ma per poterle ospitare servono soprattutto sobrietà e unità. A sette settimane dall'insediamento del Comitato Promotore Roma 2020, il Consiglio d'amministrazione si è riunito per la prima volta ieri mattina nella sala delle Bandiere del Campidoglio per discutere sui primi passi da fare nel lungo cammino olimpico. La scadenza è il 7 settembre 2013, quando a Buenos Aires il Cio deciderà la città che ospiterà le Olimpiadi 2020. Roma dovrà guardarsi principalmente da Tokyo, Madrid e Istanbul, più defilate Doha e Baku. Nessuna defezione tra i membri del Cda, segno di grande unità d'intenti peraltro predicata dal presidente Pescante e dal sindaco Alemanno. In Campidoglio c'erano tutti: Pescante e Alemanno, appunto, ma anche il presidente del Coni Petrucci, il sottosegretario Crimi, la governatrice Polverini, il vicepresidente della Regione Ciocchetti, il presidente della Provincia Zingaretti. Le due ore di riunione sono servite a ratificare la nomina di Mondello a vicepresidente del Comitato e per capire come muoversi nelle prossime settimane e quali sistemi adottare per l'affidamento dei lavori. Entro novembre arriverà il rapporto della Commissione di compatibilità e programmazione economica guidata da Fortis e Carraro. Il concetto comune a tutti è che i Giochi non debbano essere confusi con la crisi economica che sta vivendo il Paese, ma devono esser visti come un'opportunità di sviluppo e ripresa evitando sprechi ed errori del passato. La parola d'ordine è investimento. «Roma è Roma, prescindiamo dal valore delle altre - dice Pescante - Si è verificata un'unità d'intenti molto importante con forze politiche diverse, è stata ipotizzata una cifra largamente inferiore ai 12 miliardi di dollari di Londra, ai 22 di Rio e ai 44 di Pechino. Una cifra tra gli 8 e i 9 miliardi di euro. Le Olimpiadi come segno di crescita, di riscossa con una candidatura sobria nei costi e anche nei lavori che dovremo fare. Qualche peccatuccio del passato ci ha insegnato a far sì che quelle esperienze non positive non vengano ripetute». Sulla stessa linea Alemanno: «Non c'è alcun allarme e nessun legame tra la manovra e le Olimpiadi, si tratta di due situazioni diverse. I Giochi non hanno un'interferenza diretta con la manovra. Il vero impegno che dobbiamo realizzare è non farci trascinare in basso dalla quotidianità e dalle polemiche della politica». Un appello raccolto del resto da Polverini («Il clima è quello giusto), Ciocchetti, Zingaretti e «Fondazione per Roma2020», costituita dall'Uir, e dal suo presidente Aurelio Regina per dare sostegno alla candidatura. Dan. Dim.

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