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Ogni famiglia si ritroverà a pagare oltre 3.500 euro

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Nonle manda a dire Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, che all'indomani dell'approvazione al Senato della manovra del Governo snocciola cifre sull'impatto che la manovra avrà sulle famiglie romane: 3.560 euro in quattro anni, per un totale di oltre 6 miliardi di euro complessivi. Questi i costi, mentre il giudizio è netto: «Un colpo drammatico all'economia». Zingaretti, accompagnato dall'assessore al bilancio Antonio Rosati, dopo aver organizzato in fretta e furia una conferenza stampa, chiarisce subito che nel calcolo di quanto questa manovra peserà su ogni cittadino non sono stati conteggiati i tagli alla sanità, ai ministeri, l'aumento del bollo e il contributo per chi guadagna oltre 300 mila euro l'anno. Bensì i tagli agli enti locali, l'aumento dell'Iva e dell'Irpef, il blocco degli aumenti per i dipendenti pubblici. Ebbene solo l'aumento dell'Iva, dice il Presidente della Provincia «avrà un impatto sul territorio romano di 80,7 milioni di euro nel 2011 e di 488,6 milioni nei prossimi 3 anni, per un totale di 1.546,5 milioni nel quadriennio». Vale a dire circa 300 euro l'anno a famiglia. Poi c'è l'addizionale Irpef «che vale 160 milioni per 4 anni», senza contare che i tagli agli enti locali e i vincoli del patto di stabilità, ha aggiunto Rosati, «provocheranno una riduzione degli investimenti». E con questi una riduzione dei servizi al cittadino, «con un inevitabile crollo della qualità dell'edilizia scolastica e della manutenzione stradale». L'occasione è d'oro per esprimere un giudizio totalmente negativo di quanto messo in atto dal Governo per far fronte alla crisi economica. Per Zingaretti la manovra è anche la cancellazione del federalismo. Parla di «errore drammatico», quello di aver colpito gli enti locali perché ritenuti un problema e non «una possibile soluzione» e di non aver «toccato quasi per nulla i grandi patrimoni, spesso realizzati grazie all'evasione fiscale». Da qui l'appello rivolto a tutti i deputati del Pdl del Lazio: «Chiedo coerenza in Parlamento al momento della votazione della manovra, perché ho sentito tanti gridare allo scandalo, questo è il momento di far seguire alle parole azioni concrete».

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