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La doppia beffa della caldaia. Tasse evase e niente garanzia

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Svelata la doppia beffa dei tecnici delle caldaie. La prima al Fisco, la seconda ai clienti. Il trucco è semplice. Il revisore rilascia il bollino blu che certifica la sicurezza dell'impianto. Poi propone uno sconto sul prezzo, in cambio niente fattura. Ed ecco la truffa all'erario. Il proprietario di casa crede di aver risparmiato, ma non pensa che senza la fattura la garanzia del lavoro non c'è. Nel caso di un guasto, infatti, è la ricevuta fiscale che fa fede. Ed ecco il raggiro al cliente. La Finanza ha scovato tredici imprese che fanno la manutenzione e allo stesso tempo gonfiano i propri introiti con questo trucco. In tutto hanno evaso 6,3 milioni di euro. Un milione viene dall'Iva e Irap non versata, mentre gli altri 5,3 milioni sono imponibili non dichiarati. Se si pensa che la manutenzione della caldaia costa in media cento euro, sono circa 53mila le famiglie a cui non è stata rilasciata la ricevuta. Nove delle tredici aziende operano in città, le altre quattro in provincia. Non è stato semplice svelare l'imbroglio. Gli investigatori hanno impiegato due anni per ricostruire tutti i passaggi. Bisogna sapere che i bollini blu, chiamati di «conformità», a Roma vengono rilasciati dal Comune all'Acea che a sua volta li vende alle imprese di manutenzione abilitate. Il numero di queste aziende delegate a rilasciare i certificati di sicuezza sulle caldaie è altissmo: 1.326. È per questo che le Fiamme gialle si sono avvalse della collaborazione dell'Acea che gli ha fornito il totale dei bollini venduti. A quel punto è stato facile scoprire gli evasori. È bastato controllare le ditte i cui redditi dichiarati al Fisco erano largamente inferiori al giro d'affari dei bollini. I finanzieri hanno fatto le pulci a ventisette imprese di manutenzione. I titolari delle tredici aziende scoperte dovranno pagare una multa pari all'importo evaso. Due di loro sono anche stati denunciati perché avevano sottratto al Fisco più di 77mila euro (il tetto fissato per legge). Chi non ha ricevuto la fattura al termine del lavoro avrà uno strumento in meno per far valere la garanzia. È come quando si compra un elettrodomestico. Se si guasta subito dopo l'acquisto, sarà difficile richiedere indietro i soldi senza la ricevuta. Così per la caldaia. Il modulo del bollino blu certifica la sicurezza (se scoppia il proprietario di casa non dovrà rispondere del mancato controllo) ma è la ricevuta che garantisce la spesa che si è dovuto affrontare (è la prova di quanto è stato pagato). Il business delle caldaie opera in un mercato molto grande, dove c'è anche molta concorrenza. È per questo forse che qualcuno ha deciso di avvantaggiarsi lavorando in nero. Gli impianti autonomi nel Comune di Roma infatti sono 600.000. Quelli centralizzati e condominiali 26.000. Nei primi sei mesi di quest'anno l'Acea ha venduto 150mila bollini blu per i controlli delle «caldaiette», quelle autonome. Il bollino blu «caldaie sicure» per le autonome è d'obbligo ogni quattro anni. Quello per le centralizzate ogni due.

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