Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Gli amici: era già successo I colleghi: qui è terra di nessuno

default_image

  • a
  • a
  • a

Imalviventi li avevano presi di mira, non li lasciavano in pace. E il timore di un altro colpo era vissuto come una possibilità molto concreta. «Erano esasperati, avevano già subito altre due o tre rapine negli ultimi tempi. L'ultima lo scorso inverno, nel mese di febbraio», raccontano gli amici dei due fratelli benzinai vittime di una scorribanda di criminali armati, uno dei quali è stato ucciso ieri nel primo pomeriggio sulla via Aurelia, alle porte della Capitale. «Mario era una brava persona e anche il fratello lo è, non hanno mai fatto del male a nessuno ma erano esasperati dalle continue rapine che avvengono in zona - spiegano ancora gli amici - Mario, il benzinaio ucciso, ha due figli: uno lavora con lui e l'altro in un negozio di tabacchi proprio vicino al distributore». La pompa di benzina dove è avvenuta la rapina si trova al chilometro 44 della via Aurelia, in una zona che ha alle spalle un centro residenziale, del verde e alcuni negozietti. Mario e Giancarlo Cuomo, i due fratelli, erano soci e da anni e gestivano il distributore di benzina insieme. Se gli amici si limitano al cordoglio, gli altri benzinai colleghi dei due gestori finiti nel mirino dei banditi proprio all'ora di chiusura dell'area di servizio di Cerenova esprimono rabbia oltre al dolore e denunciano la mancanza totale di sorveglianza nella zona. Pochi chilometri più avanti dello stabilimento finito nel mirino dei rapinatori ieri, sull'Aurelia, c'è il loro collega Mauro, della Erg. Si sfoga l'uomo, ancora sconcertato per la notizia. «Lo conoscevo da anni, una bravissima persona Mario, uno che ha sempre lavorato onestamente. Non è giusto morire così», dice. Furente, invece, Angelo che lavora nella pompa della Total, poco distante. «Il fatto è che non c'è controllo, - sottolinea con amarezza - lavoriamo in mezzo alla strada senza sicurezza. Non è il primo che muore in questo modo e non sarà l'ultimo. Sono veramente dispiaciuto per Mario e sono vicino alla sua famiglia in questo momento». Dan. Toz.

Dai blog