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La vittoria di Renata neutralizza il fuoco amico

Polverini

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«Mi sono svegliata alle 10,39. Era tanto tempo che non accadeva, al punto che i miei si erano preoccupati». Così la presidente della Regione, Renata Polverini introduce la conferenza stampa di presentazione del Piano casa, approvato l'altroieri sera dopo una complessa maratona di due giorni. Uno dei punti del programma elettorale, questa legge urbanistica può e deve essere letta certamente dal punto di vista politico ma non solo. «Appena approvata la legge ho chiamato una persona, che è molto famosa e per questo non dirò il suo nome. L'ho fatto - spiega la Polverini - perché qualche mese fa mi aveva spiegato di avere un problema con il condominio di un parente disabile e per questo attendeva con ansia la nuova legge. Ora in quel condominio si possono fare i lavori per abbattere le barriere architettoniche. Ecco vorrei che si sapesse che il Piano Casa è anche questo». Un aspetto sociale forte, spiegato bene dall'assessore alla Casa, Teodoro Buontempo che ha portato a traguardo un obiettivo fisso de La Destra di Storace: il mutuo sociale. Le giovani coppie con lavoro precario potranno acquistare casa con rate di mutuo agevolato e in caso di disoccupazione usufruire dell'abbattimento del canone mensile che «non andrà perso ma sarà considerato riscatto per l'acquisto. Questo significa - spiega Buontempo - dare una sicurezza e una prospettiva ai nostri ragazzi che oggi sono tra i soggetti più deboli nella società». Un progetto sociale innovativo passato tuttavia in secondo piano perché, come sempre, è la politica a dettare le priorità. E nonostante telefonate e mediazioni per calmare gli animi in casa Pdl, il «caso Galan» non si è ancora chiuso. «Non si può dire che contesto questa autorità e nel frattempo non considerare che da molto tempo stiamo lavorando con un tavolo d'intesa proprio con il ministero di Galan - ricorda la Polverini -. Con Galan nessuna pace da fare, io non bisticcio mai». La novità di ieri tuttavia è tutta nelle parole del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro da molti considerato l'artefice del patatrac in casa Pdl. È infatti l'unico esponente del partito a difendere (dopo 72 ore) Galan: «Il ministro è intervenuto a giusto titolo, nessuna ingerenza con il Consiglio Regionale, il suo era solo un ammonimento». Ora che il provvedimento è stato approvato, il sottosegretario, il ministero esaminerà il testo approvato e avrà 60 giorni per eventuali rilievi. «Mi auguro che vada tutto bene e che non ci siano problemi - dice - altrimenti l'impugnazione è un atto dovuto». Sarcastico il commento in casa Udc affidato al consigliere regionale Pietro Sbardella: «Il sottosegretario Giro ha chiarito a tutti l'equivoco sorto nei rapporti tra il Consiglio regionale e il ministro Galan, spiegando quella che a suo parere è prassi quotidiana. Probabilmente il malinteso più grave è stato credere alle voci che dicevano che Giro avesse già da giorni esaminato le bozze della legge e si predisponesse a dare consigli utili, magari non a mezzo stampa».

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