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Sabina Guzzanti guida la protesta

Roma, scontro verbale all'Hotel Nazionale tra Sabina Guzzanti e Daniele Capezzone

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Grida, insulti e spintoni. Alta tensione all'Hotel Nazionale di piazza Montecitorio, ove la conferenza stampa sull'ex Cinema Palazzo è finita in bagarre. Mentre il portavoce del Pdl Daniele Capezzone e il deputato Pdl Francesco Aracri presentavano un dossier schierandosi contro gli occupanti, un gruppo di loro cercava di entrare nella sala conferenze dell'albergo, costringendo le forze dell'ordine di servizio davanti alla Camera dei deputati a fare un cordone per poroteggere l'ingresso. Una precauzione, tuttavia, che non è servita a impedire a un occupante di interrompere reiteratamente i relatori, a una ex partigiana - poi identificata dalle forze di polizia tra le proteste generali - di ricordare i valori della resistenza (me nessuno li aveva mai messi in dubbio) e soprattutto a Sabina Guzzanti (che aveva apertamente appoggiato l'occupazione insieme ad altri artisti) di interrompere la conferenza e di entrare a gamba tesa durante l'intervento di Capezzone. «Questo è il vero dossier, la verità è che volete realizzare un casinò all'interno dell'ex cinema. È un progetto illegale, perché il Prg non lo prevede. È illegale costruire un casinò a San Lorenzo, vicino all'università e quartiere storico», ha gridato contro Capezzone la Guzzanti. Pronta le replica di Aracri, che ha apostrofato come «buffoni» gli occupanti, mentre Capezzone ha interrotto la Guzzanti accusandola di essere «un'occupante abusiva violenta e prepotente», tra le grida dell'attrice. Aracri ha invece ricordato: «Gli occupanti stanno bloccando 50 nuovi posti di lavoro e il diritto dei romani ad una cultura che sia veramente per tutti». Nel pomeriggio Capezzone ha poi detto: «C'è un imprenditore che agisce nella legalità, che potrebbe creare decine di posti di lavoro, che potrebbe riattivare una struttura abbandonata da anni, che sta investendo una notevole somma di denaro, e invece i signori dei centri sociali hanno pensato bene di occupare tutto, e di trasformare il locale (a lavori in corso, e quindi senza alcuna sicurezza, e con gravi rischi per la salute e l'incolumità di cose e persone) in un luogo da loro gestito, ovviamente senza alcun titolo e senza alcuna legalità, nel più totale abuso. Ecco la differenza: c'è chi, da comunista miliardario, difende gli occupanti illegali e chi, invece, difende chi potrebbe creare decine di posti di lavoro regolari». In serata Sabina Guzzanti è tornata a parlare: «I posti di lavoro di cui parla Capezzone ci sarebbero anche con un'attività culturale a cui lo spazio è peraltro naturalmente destinato, in quanto si tratta di un cinema-teatro storico. Voglio poi ricordare che l'ex cinema non è stato occupato dai centri sociali ma dall'intero quartiere: abbiamo raccolto già 5.000 firme contro il casinò». «La signora Guzzanti invece di aiutare i suoi amichetti, metta i suoi soldi, ed affitti lei il locale», la controreplica di Capezzone.

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