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«Ma l'ex ospedale non è una zona franca»

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Abbiamolavorato tantissimo per evitare che barboni e disperati usassero i padiglioni come rifugio». Il direttore generale dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini Aldo Morrone chiarisce la situazione sul ritrovamento di un cadavere all'interno del Forlanini. «Sono in corso le indagini della Scientifica. Al momento pare si tratti di un italiano, forse un ex detenuto, una persona uscita da poco dal carcere - spiega Morrone - Provo una sensazione di grande dolore per una persona che ha terminato in questo modo la propria esistenza. Il luogo dov'è tato ritrovato è chiuso, le porte non si possono aprire e non sappiamo neppure come abbia fatto a entrare. Lì si eseguono controlli periodici, così come in tutto il Forlanini. Con il Comune abbiamo lavorato tanto per evitare usi impropri e oggi al Forlanini non dormono più disperati in cerca di un tetto». Ma com'è possibile che qualcuno si introduca nell'ospedale? Morrone ha una spiegazione: «Il Forlanini veniva usato nell'ambito di un accordo col Comune nell'ambito del piano freddo per ospitare persone in difficoltà. Magari qualcuno prova a recarvisi ancora oggi. Comunque esiste una task force per verificare che nei padiglioni non ci siano senzatetto o sbandati. Con la Regione abbiamo investito molto per questo e oggi il Forlanini è bonificato. Se troviamo qualcuno lo segnaliamo ai servizi sociali. I controlli sono periodici». Su cosa ne sarà del Forlanini Morrone risponde: «Stiamo lavorando con la Regione. È un patrimonio della città e resterà alla città. Abbiamo diverse idee che stiamo portando avanti». Dan. Dim.

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