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Estate bollente sul trenino per il mare

Tutti al mare stipati come sardine nei convogli della Roma-Lido

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 Arrivano a vagonate, letteralmente. Sono i pendolari del mare, i fruitori della tintarella da weekend. Tra loro, residenti in città, e la spiaggia di Ostia, ci sono quaranta lunghissimi minuti sul trenino della Roma-Lido. Dalla stazione Porta San Paolo a Castelfusano il sogno di sdraiarsi al sole lascia presto posto all'incubo dell'arrivarci sani e salvi. Il caldo è soffocante e i convogli sovraffollati di famiglie, bambini e ombrelloni. Ai più fortunati capita il nuovo treno con un'unica lunga cabina passeggeri con aria condizionata. Per tutti gli altri, invece, il vecchio trenino con i finestrini bloccati, senza condizionatore . Tutto il peggio che si possa immaginare. «Dopo una settimana di lavoro mi piace riposarmi un po' sotto il sole - dice Nadia, commerciante residente in via Appia - Ma credo che dovrò rinunciare, i mezzi pubblici sono un disastro assoluto». Anche Anna e Monica, due amiche provenienti dalla Tiburtina sono deluse. «Si parla sempre di un servizio rinnovato invece i treni sono gli stessi di trent'anni fa», dicono accaldate. Le stazioni lidensi più invase dai «bagnanti per un giorno» sono Stella Polare, Castelfusano e Cristoforo Colombo. Proprio nel piazzale di quest'ultima si consuma l'atto conclusivo dell'odissea della Roma-Ostia. Parte da qui, infatti, la linea Mare 2, gli autobus messi a disposizione da Atac per chi, non appagato di ciò che ha già subíto sul treno, decide di proseguire verso gli arenili di Castelporziano, Capocotta e Torvajanica». «È l'ultima volta che vengo,- attacca Sabrina, commessa in un negozio all'Eur mentre scende distrutta dallo 070 - Ho aspettato più di mezz'ora sotto al sole. In queste condizioni il giorno di riposo è peggiore di quelli lavorativi». «Ogni anno il Comune di Roma promette parcheggi e servizi adeguati, ma dove sono?», si chiede Dario di Monteverde. Se le precarie condizioni dei trasporti pubblici possono essere mitigati nel viaggio d'andata dalla prospettiva di un bel bagno e del relax, al ritorno lo sconforto prevale facilmente. «Il solo pensiero di dover risalire su uno di quei treni strapieni e sporchi - dice Claudia - mi fa star male. Il prossimo fine settimana andrò in piscina».

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