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Tra la Polverini e il San Raffaele intesa solo a parole

Renata Polverini

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Il destino dei 3.171 lavoratori del San Raffaele e degli oltre duemila pazienti resta appesa a un filo. Ad oggi infatti non è ancora stato firmato alcun accordo tra la Regione e il Gruppo controllato dalla Tosinvest della famiglia Angelucci che gestisce 17 case di cura nel Lazio per riabilitazione, Rsa e lungodegenza. A rivelarlo è una nota dello stesso San Raffaele in risposta al segretario regionale dell'Ugl Antonio Cuozzo che denunciava la mancata revoca delle procedure di mobilità. «L'accordo con la Regione Lazio non è stato ancora sottoscritto, nonostante la disponibilità e l'impegno profuso anche dai dirigenti del San Raffaele, negli innumerevoli incontri dei tavoli tecnici con la Regione Lazio», sottolinea il Gruppo, che riguardo a Cuozzo contrattacca: «Con le sue incaute affermazioni dimostra di non avere alcuna contezza di quanto succede nella sua Regione». Cuozzo aveva parlato di «beffa del Gruppo San Raffaele» che, secondo lui, «dopo aver raggiunto l'accordo con la Regione non ha ancora revocato la procedura di licenziamento collettivo per 1.431 lavoratori». In effetti, la vertenza tra la Regione e il Gruppo per il pagamento delle prestazioni e la riconversione di alcune strutture si era concluso, dopo un lungo tira e molla e l'avvio delle procedure di licenziamento sia per i dipendenti che per i collaboratori, con l'apertura di tre distinti tavoli tecnici e il raggiungimento di un'intesa dopo un incontro maratona finito alle tre di notte. I dettagli di quell'accordo furono presentati il 27 maggio scorso, alla vigilia dei ballottaggi per le elezioni amministrative, in una conferenza stampa in via Cristoforo Colombo alla presenza della governatrice Polverini, del management del San Raffaele e di una delegazione dei lavoratori. Quell'accordo avrebbe dovuto porre le basi per il trasferimento al Gruppo dei fondi regionali bloccati e per la riconversione di alcune strutture così come previsto dal decreto 80, salvando i posti di lavoro di oltre tremila persone ed evitando un'emergenza sanitaria per gli oltre duemila pazienti ospitati nelle strutture San Raffaele. Di quell'accordo però in Regione non c'è traccia. Al momento non è stato ancora firmato nulla. Le parti sarebbero dovute tornare a incontrarsi per la ratifica dopo il voto, ma ad oggi nulla è accaduto. Certo, i contatti tra via Cristoforo Colombo e managemente sono proseguiti, ma non hanno portato a nulla di concreto. Con la conseguenza che le procedure di mobilità per i lavoratori sono andate avanti e i licenziamenti sono stati finora tutt'altro che scongiurati. Oggi è previsto un nuovo incontro in Regione, mentre il 7 luglio è in programma il tavolo al ministero del Welfare con tutte le parti interessate.

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