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Imprebanca congela la presidenza

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.Ma era quasi scontata. Il cda di Imprebanca «ha sospeso Cesare Pambianchi e Carlo Mazzieri, destinatari di misure cautelari di tipo personale, dalle funzioni ricoperte, rispettivamente, di Presidente del Consiglio di Amministrazione e di Sindaco effettivo della Banca». Compiti congelati dunque per quella che era stata considerata la creatura del presidente di Confcommercio Roma. Che all'atto dell'acquisizione della Capitalia di Cesare Geronzi da parte della milanese Unicredit guidata dal rampante Alessandro Profumo, raccolse le istanze delle imprese romane e laziali orfane di un punto di riferimento bancario sul territorio. Passarono due anni in attesa di costruire un nucleo di azionisti interessati a mettere il capitale necessario. Alle fine Pambianchi portò a compimento la sua missione. E alla Casina Valadier il 26 maggio del 2010 fu annunciata ufficialmente la partenza operativa della prima filiale. Il nuovo istituto di credito era nato dalla partnership tra Confcommercio Roma e Lazio con due principali soci di riferimento, Banca Finnat e Ina Assitalia (Gruppo Generali), ma nella compagine societaria, Pambianchi, riuscì a coinvolgere ben 42 imprenditori del tessuto produttivo romano del commercio, del turismo e dei servizi. Alla presidenza andò logicamente Pambianchi e come vicepresidenti Giampiero Nattino (ad Banca Finnat) e Fabio Buscarini (Ad Ina Assitalia). A dirigerla Riccardo Lupi per 24 anni in Bnl. Un'iniziativa salutata con favore sia dal sindaco di Roma Alemanno sia del Presidente della Provincia Zingaretti. E che consacrò il presidente nel ruolo di soggetto aggregatore di iniziativa della piccola e media impresa romana. Ora la sospensione. Difficile capire l'evoluzione. L'iniziativa resta in piedi. I correntisti non ne risentiranno. Imprebanca c'è ancora. Il suo ideatore per ora resta al palo.

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