Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Disservizi alle Poste, aperta un'inchiesta

Disservizi alle poste

  • a
  • a
  • a

Sono arrivate fino a piazzale Clodio le urla di protesta di chi è rimasto giorni in fila alle Poste senza riuscire a pagare i bollettini o ritirare la pensione. Dopo una settimana dall'inizio del caos la Procura ha aperto un'inchiesta sui disservizi che si sono verificati in numerosi uffici di Poste Italiane. Il procuratore Giovanni Ferrara ha assegnato il fascicolo all'aggiunto Nello Rossi, coordinatore del pool dei reati informatici. Nelle carte dell'inchiesta, per ora, ci sono solo gli articoli di stampa pubblicati in questi giorni e che descrivono i disservizi negli uffici postali. Non ci sono indagati, né ipotesi di reato. L'obiettivo è capire se effettivamente i problemi, che hanno messo a dura prova la pazienza dei clienti, siano dovuti a un cambio di software o se ci siano state attività di intrusione da parte di terzi all'intero del sistema informatico. Insomma, si vuole anche capire se, per esempio, un hacker abbia infettato il programma delle Poste. Tra i profili di reato al vaglio di chi indaga c'è anche l'interruzione di pubblico servizio. La Procura ha affidato alla polizia postale il compito di ricostruire quanto successo e una prima informativa è attesa nelle prossime ore. «L'apertura di un fascicolo - fanno sapere da piazzale Clodio - ci è sembrata doverosa perché questi disservizi sono durati anche più del dovuto». Intanto tornano alla normalità, lentamente, gli uffici della Capitale. Tranne qualche eccezione gli sportelli hanno ripristinato i servizi. Poste Italiane ha precisato: «I rallentamenti dell'operatività che si sono registrati sono in parte collegati al considerevole aumento della domanda rispetto ai normali standard. Sono inoltre funzionanti tutti i 327 sportelli automatici di Roma e Provincia per eseguire prelievi in contante, i servizi sul sito poste.it per le operazioni via internet e le postazioni automatiche per il pagamento self service dei bollettini di conto corrente». L'azienda conferma anche l'incontro di questa mattina con le associazioni dei consumatori. Il vertice servirà a capire se l'utenza potrà essere risarcita e in che modo. E ieri il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha fatto sapere che per il mancato rispetto del contratto di programma, alle Poste potrebbe essere applicata una sanzione fino a un milione e mezzo di euro. Il ministro, che ha risposto alle domande dei deputati a Montecitorio durante il question time, ha confermato che i disservizi sono stati causati da un guasto al sistema di software con quattromila uffici che non hanno potuto completare le attività, nonostante l'allungamento dei tempi d'apertura degli sportelli: «Ma da questa mattina (ieri mattina, ndr) siamo tornati alla normalità». Romani ha precisato che in attesa di attivare un'Agenzia preposta al controllo dei servizi delle Poste, sarà il dicastero a vigilare e, in caso, a prendere provvedimenti. Non a caso il ministro ha predisposto un'attività straordinaria ispettiva sul territorio e si farà «parte attiva al tavolo di conciliazione per i danni subìti dai cittadini, per agevolare la risoluzione delle controversie». L'obiettivo è dare il massimo supporto ai cittadini, che per una settimana hanno vissuto un incubo, senza essere riusciti a spedire una raccomandata, pagare una multa o prelevare soldi (eccezzion fatta per chi si è accodato negli uffici che utilizzano il vecchio software).

Dai blog