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La megadiscoteca solleva uno tsunami

La discoteca di Ostia

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La più grande discoteca all'aperto d'Europa sorgerà a Ostia. Tra il lungomare Amerigo Vespucci, il capolinea della ferrovia Roma-Lido e la via Litoranea. Un maxidancing vista spiaggia per cinquemila persone, con piste da bowling per chi non vuol ballare e duemilacinquecento metri quadrati di negozi. Tra la discoteca e la vicina pineta di Castelfusano un laghetto artificiale. Il tutto inserito nel Secondo polo turistico di Roma. Sette miliardi di euro di investimenti prevalentemente privati che, grazie agli strumenti della concessione e del project financing, daranno vita al nuovo waterfront della Capitale su un'area di 27mila ettari che si estende dall'Eur fino a Ostia e Fiumicino. Ventidue opere per creare un polo fieristico-congressuale, un sistema di parchi a tema, un grande parco naturalistico archeologico, un sistema aero-portuale e la Città dei giovani, appunto. In questo contesto va ad incastrarsi la megadiscoteca. «Costruire una Città dove i giovani possano ritrovarsi, discutere, confrontarsi è senz'altro positivo ma un'altra discoteca a Ostia non serve proprio», stronca il progetto Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio, il sindacato che riunisce i gestori degli stabilimenti balneari. «Il Secondo polo turistico è destinato a portare visitatori nuovi, un'occasione per Ostia e per Roma. Non va sprecata sfruttando le potenzialità del programma per speculazioni di basso rango». Gli fa eco Massimo Muzzarelli, vicepresidente di Assobalneari: «Creare opere di qualità dal punto di vista architettonico per far crescere il livello del Lido è buono, ma a che serve una discoteca dove ce ne sono altre venticinque e in un'area già soffocata dal traffico? Sarebbe meglio costruire parcheggi, magari interrati così da limitarne l'impatto ambientale». «Vanno costruiti alberghi, non discoteche», s'arrabbia Ruggero Barbadoro, presidente della Fiba Lazio e titolare de Il Venezia, che si ritroverà «all'ombra» del gigantesco dancing. «I negozi e le piste da bowling inoltre saranno saranno sopraelevate. E chi andrà nell'area commerciale e sulle terrazze della Città dei giovani guarderà dentro il mio stabilimento, potrà scattare fotografie ai clienti nella mia piscina, che magari cercano po' di tranquillità, e invece si ritroveranno in piazza». «E poi: che c'azzecca un lago a due metri dal mare?», s'infervora. «Con le botteghe di Ostia in crisi, inoltre, aprire un centro commerciale sul lungomare non mi sembra il massimo. Il Secondo polo turistico dovrebbe essere integrato alla città e fare in modo che i visitatori che arrivano vadano nei ristoranti, nelle gelaterie, nei negozi che già ci sono». Opinione condivisa anche dall'Ascom Litorale Romano, l'associazione commercianti. «Una maxi discoteca all'aperto? Meglio a Dragoncello, a Malafede, dove c'è carenza di infrastrutture per i giovani e aree abbastanza ampie per parcheggiare», propongono Muzzarelli e Barbadoro. «Gli alberghi ci saranno», rassicura Amerigo Olive, assessore ai Lavori pubblici del XIII Municipio. «Il waterfront - chiarisce Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma e assessore al Turismo - si inserisce in un complesso più ampio di interventi, che interesseranno sia il lungomare e i sistemi dell'entroterra lungo la direttrice Roma-Lido». La passeggiata razionalista del lungomare sarà rinnovata con la realizzazione di un parco lineare e la creazione di un sistema dedicato al tempo libero tra cui un parco ginnico. A monte del canale dei Pescatori sorgerà invece la città dell'acqua dove gli impianti sportici esistenti, quelli predisposti per i mondiali di nuoto del 2009, saranno messi a sistemi con spazi all'aperto e servizi connessi alla nautica. In corrispondenza della stazione ferroviaria di CastelFusano sorgerà la Città dei giochi e della scienza. «L'obiettivo - sottolinea Cutrufo - è destagionalizzare il turismo. Ostia diventerà un grande parco dedicato, in particolare, ai giovani e alle loro esigenze di vacanza polivalente. La riorganizzazione della rete infrastrutturale procederà di pari passo con la valorizzazione della componente ricreativa, ludica, e sportiva e con l'introduzione di nuove funzioni commerciali e la creazione di nuovi spazi di aggregazione». Nei piani del Campidoglio Ostia dovrà diventare il «quartiere della movida diurna e notturna, spazio dove coniugare spiaggia, discoteca, shopping, fitness e cultura». Con buona pace di chi vorrebbe dormire sonni tranquilli.

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