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Fiducia e consiglio su Atac, un giovedì da brivido

Riunioni di partito senza sosta

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Si trovano tutti e due negli Stati Uniti e chissà se magari si incontreranno a Washington per l'inaugurazione della mostra «Dream of Rome». Certamente il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini si ritrovano curiosamente a dovere (e volere) condividere più di una situazione, o meglio strategia, politica. Così dopo i ballottaggi della "discordia" dove Alemanno ha appoggiato i candidati della Polverini, giovedì i due vivranno una giornata quanto meno «particolare». Si inizia la mattina con la discussione della mozione di sfiducia alla giunta Polverini presentata da una parte del centrosinistra e (forse non a caso) subito calendarizzata dalla riunione dei capigruppo guidata dal presidente Abbruzzese. I numeri per il centrodestra ci sono, ma occorrerà valutare e cogliere le sfumature degli interventi e soprattutto l'esito delle riunioni dei partiti che già da ieri si susseguono senza sosta. La fiducia piena alla governatrice non verrà accordata "gratis", il primo atto di "buona volontà" che si chiederà alla Polverini sarà quello di sbloccare le nomine delle aziende regionali. E sarà solo il primo passo. Una mattinata da brivido insomma. Nell'attesa di spostarsi dalla Pisana al Campidoglio. Nel pomeriggio di giovedì infatti si terrà la seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina sull'Atac. Anche questa richiesta ed ottenuta (con molta meno celerità) dal Pd. Assunzioni, appalti, parentopoli varie e, soprattutto, valorizzazione del patrimonio dell'azienda del trasporto pubblico capitolino saranno passati al setaccio dall'opposizione. In questo caso il voto non è decisivo ma non si escludono astensioni e sorprese da una parte dei consiglieri del Pdl. Un segnale politico quello che attende il Pdl sia alla Regione sia in Campidoglio tutto da valutare per la Polverini e per Alemanno. Intanto una considerazione affatto secondaria va comunque posta. Nel parlamentino regionale così come in Assemblea capitolina i consiglieri si ritroveranno "inchiodati" alle poltrone per volontà dell'opposizione. In altre parole, la partita al momento segna un uno a zero per il Pd, in Regione e in Campidoglio.

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