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Via Veneto è un caso irripetibile

parioli

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Subito il nuovo regolamento per l'occupazione del suolo pubblico, piuttosto che l'estensione del "modello" via Veneto ad altre strade della città. Gli esercenti tornano alla carica e chiedono all'assessore al commercio Davide Bordoni «di ricordarsi quanto promesso un anno fa riguardo a tavoli e ombrelloni che occupano, con l'arrivo della bella stagione, gran parte dei marciapiedi capitolini». «Se si parla della possibilità di estendere quanto già esiste su via Veneto, ovvero strutture pesanti che tolgono ogni tipo di visuale esterna, in una strada come viale Parioli o in altre strade della città – spiega Nazzareno Sacchi, Presidente della Fipe-Confcommercio Roma – io dico no, perché quello di via Veneto è un caso unico in centro, realizzato molti anni fa con una normativa specifica valida nel principio, ovvero di dedicare, dove c'è la possibilità, spazio dei marciapiedi ad uso dei locali ma non nella modalità, vista la pesantezza di quelle strutture che sono state realizzate». «Piuttosto – incalza Sacchi – se si vogliono abbellire alcune strade si pensi a strutture leggere, magari in vetro, che diano il piacere di stare in mezzo alla strada e di guardarsi intorno. Fermo restando che Roma è tutta la città e non soltanto alcune strade, quindi bisogna ricordarsi di quel piano sull'occupazione del suolo pubblico che l'amministrazione ci ha promesso ma di cui fino a oggi non si è vista traccia». Il riferimento è una riunione del 27 luglio scorso con gli assessori competenti e il sindaco, in cui era stato preso l'impegno, tra gli altri, di attuare iniziative urgenti per la vivibilità della città, tra cui «quella di rivedere la normativa sull'Osp per adeguarla alle diverse problematiche sollevate dagli esercenti». Sulla stessa linea Liborio Pepi, Presidente della Fiepet-Confesercenti. «Stiamo aspettando il nuovo regolamento per l'occupazione del suolo pubblico perché è urgente regolare questa materia». Dall'assessorato al commercio, per ora, questa prima, breve, risposta: «Stiamo prendendo in considerazione la questione».

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