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Tarquinio Prisco, quando fece costruire il Circo Massimo, non avrebbe pensato che più di duemila anni dopo sarebbe stato trattato alla stregua di uno sperduto piazzale di periferia

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Anzi,uno spettacolo simile sarebbe indecente ovunque. È diventato una discarica dove è consentito gettare di tutto: bottiglie di birra e di vino, damigiane, coperte, sacchetti di plastica, lattine e cartacce. Bivaccare è sempre permesso e, purtroppo, anche sporcare. Il triste quadro che si poteva ammirare ieri affacciandosi da piazzale Ugo La Malfa o da via dei Cerchi era lo stesso di mercoledì e di martedì. Per tre giorni nessuno ha pulito, o se lo ha fatto è passato solo con un'aspirapolvere. Chi fa jogging è costretto a uno slalom tra pezzi di vetro e sacchetti sporchi sugli scalini ai lati del Circo. I turisti scattano le foto con vista Palatino stando attenti a non inquadrare le decine di bottiglie di vetro abbandonate in mezzo alla distesa dove gli antichi romani correvano con i carri e inscenevano battaglie navali. Sul lato di piazzale La Malfa, oltre alle cartacce, sono stati abbandonati anche tubi di gomma circondati dalle sterpaglie. Un anno fa, ad agosto, lo spettacolo indecente era lo stesso. In quel periodo al Servizio giardini non rispondeva nessuno, causa una settimana di ferie. In questi giorni il Servizio è attivo, ma stare dietro agli incivili che ogni giorno si accampano nel Circo più famoso del mondo non è certo facile. I vigili e gli accertatori dell'Ama in questa zona non passano, per debellare questo fenomeno servirebbero pattuglie fisse pronta ad elevare multe salate a chi sporca. La causa del degrado non sono le continue manifestazioni che si ripetono ciclicamente. Quando ci sono grandi eventi, come il primo maggio quando migliaia di persone sono arrivate per la beatificazione di Papa Wojtyla, è stato attivato un servizio di pulizia e l'area è stata subito ripulita. Stessa cosa la settimana scorsa in occasione di una manifestazione dedicata ai giovani e lo sport. Anche in questo caso è stata fatta pulizia. Il vero problema sono le piccole comitive che si danno appuntamento nel Circo Massimo, bevono, mangiano e gettano tutto a terra. La notte tra martedì e mercoledì, ad esempio, un nutrito gruppo di ragazzi si sono dati appuntamento per aspettare il terremoto dando credito alle paure che impazzavano sul web. Si sono riuniti al centro della conca con torce e candele. Hanno ballato e suonato per ore. I resti del loro passaggio si potevano vedere ancora ieri. A mezzogiorno una ventina di turisti giapponesi è sceso da un pullman con le macchine fotografiche a tracolla. Uno di loro si è staccato dal gruppo e, invece di immortalare la grande distesa, ha rivolto il proprio obiettivo verso una montagnetta di bottiglie. E ha fatto clic. Cartolina di Roma antica.

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