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Squadra speciale sulle orme dei lupi

I lupi si trovano soprattutto sui monti Simbruini

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Arriva la squadra speciale per affrontare l'allarme lupi. Sono sedici esperti che si metteranno sulle tracce dei predatori temuti dagli allevatori e cacciati dai bracconieri. La task force è stata messa insieme dalla Provincia e ha la sua base nel Parco naturale dei Monti Simbruini. Il coordinatore della squadra, Stefano Donfrancesco, è il capo della vigilanza del parco. Gli altri membri dell'équipe sono guardia parco, agenti della polizia provinciale, biologi e tecnici con un'esperienza pluriennale nelle aree protette della provincia. L'assessore provinciale ad Agricoltura, Caccia e Pesca, Aurelio Lo Fazio, ha deciso di creare questa squadra assieme all'università La Sapienza e al Parco dei Simbruini, per affrontare un fenomeno in espansione. Se non ci fossero i bracconieri oggi i lupi sarebbero il doppio: negli ultimi dieci anni ne sono stati uccisi 43. Ma adesso sembra che le montagne si stiano ripopolando. Soprattutto i Simbruini, ma anche i Lucretili e i Lepini. La ricolonizzazione è arrivata anche sui Monti Ruffi, i Monti Prenestini, i Colli Albani, i Monti della Tolfa e nella riserva naturale di Monte Catillo. Una stima recente parla di una cinquantina di lupi che vivono in provincia di Roma (in Italia ne sono rimasti circa 800). La maggior parte si muove in branco e sono stanziali. Ma un 10-15% è itinerante e può sconfinare facilmente. È soprattutto in questo caso che la task force entra in azione. «Il nostro compito è proprio intervenire nelle zone dove la presenza di lupi non è acclarata - spiega Donfrancesco - L'anno scorso i lupi sono arrivati addirittura fino a Castel di Guido». Poi c'è il problema bracconaggio. Non sono di certo isolati casi come quello del 17 dicembre scorso, quando un lupo fu trovato strangolato da una trappola in quella parte del Parco dei Simbruini che rientra nel territorio di Jenne. La task force dovrà aiutare anche i veterinari a stabilire quando si tratta veramente di un lupo o di cani selvatici. L'esame del morso sulle carcasse di pecore, capre e mucche non è semplice, ed è determinante per stabilire i rimborsi a cui hanno diritto gli allevatori. L'assessore Lo Fazio lo sa bene: «Uno dei compiti principali sarà aiutare gli allevatori ad avere gli indennizzi. La burocrazia va semplificata, cercheremo di ridurre il tempo per avere il risarcimento. Oggi ci vogliono quasi dodici mesi». In media, ogni anno, la Provincia spende 112mila euro di indennizzi per animali uccisi. Per questo progetto la Provincia ha speso 82 mila euro. La task force lavorerà per tre mesi in via sperimentale, poi si deciderà se continuare almeno fino a dicembre. I nuovi agenti speciali dovranno aiutare gli allevatori a prendere le precauzioni necessarie contro gli attacchi dei lupi: cani da guardia, recinzioni sicure e zone da evitare per i pascoli. Potranno anche liberare e medicare i lupi feriti e intrappolati. Ci sarà un numero sempre attivo (3487392564) a cui risponderà il capo dell'équipe.

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