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Broccoli: "Pure a scuola ero preso in giro per il cognome"

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«Sarebbe opportuno che chi ama questo tipo di arte paghi anche i danni delle sue esternazioni» Piuttosto contrariato il Sovrintendente ai Beni Culturali Umberto Broccoli, guardava davanti alla fontana delle Najadi ieri mattina quello che restava dell'esibizione di Cecchini: solo un pò di acqua rosa. Ma il danno c'era stato lo stesso. Eccome! L'artista futurista Cecchini lo ha chiamato in causa in prima persona, ponendo sulla fontana accanto a una croce rossa e un busto nudo di donna due bei broccoli romani, ironizzando anche con un cartello ammiccante e pure offensivo. «Il sovrintendente è con noi - aveva ironizzato Cecchini durante l'art performing - Deve chiedere scusa a turisti e romani per l'incuria in cui ha lasciato questo monumento». La risposta non si è fatta attendere. «Trovo che non c'è niente di artistico in queste manifestazioni - ha ribattuto Broccoli - sono a metà strada tra la goliardia e la superficialità: andrebbero bene a casa propria». Sull'idea di Cecchini di aver messo in mostra dei broccoli per ricordare il cognome ha poi aggiunto: «Sotto il profilo personale mi ha provocato un sorriso amaro: mi ha fatto tornare indietro di 50 anni, quando alle elementari, alla scuola Regina Elena, mi prendevano in giro per il mio cognome».

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