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Congressi e conferenze Partiti alla resa dei conti

Roma, veduta dall'alto

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I congressi locali del Pdl si sarebbero dovuti svolgere a marzo. A novembre si è svolto, tra polemiche furiose e senza una sintesi definitiva, quello del Pd Roma che attende, ancora, quello regionale. Per quanto riguarda il Pdl, nessuno ha più parlato del momento di confronto, una volta decisivo, per l'equilibrio del partito. E gli effetti sono evidenti praticamente a tutti. Non va meglio il Pd, dove gli ex diesse sono in guerra perenne con i popolari e devono subire anche la non secondaria crescita di Sinistra e Libertà. Il risultato insomma è chiaro: i due grandi partiti di maggioranza e opposizione vivono, a poco tempo dalla loro nascita, una crisi talmente profonda da mettere in dubbio la stessa natura del «maxi partito». Infatti i problemi sulle candidature per le amministrative di maggio in molti comuni del Lazio lo confermano senza appello. Un progetto al quale però non si può e non si vuole rinunciare. Su questo il sindaco Alemanno è stato sempre chiaro. Tanto che ieri è stato proprio lui a riprendere in mano una situazione caduta nell'oblìo. In una riunione con i «suoi» parlamentari Alemanno ha discusso delle prossime amministrative e delle questioni che agitano il Pdl. Rifiuto della contrapposizione tra ex An ed ex Fi e lealtà al partito, è la linea degli alemanniani, che però sostengono la necessità, subito dopo le amministrative, di un momento di riflessione dentro il partito e soprattutto l'apertura della stagione dei congressi locali. Senza un confronto aperto e leale tra le diverse anime del partito è difficile ritrovare quell'unità programmatica di supporto agli eletti nelle istituzioni locali. E questo vale per il Pdl, così come per il Pd. Per quest'ultimo, il segretario romano Marco Miccoli ha annunciato per giugno la conferenza programmatica. Un momento di rilancio dell'azione politica dei due partiti di governo «spariti» (per motivi forse neanche tanto differenti) dal territorio. Ma se si tratterà di vero rilancio o di un cambio di rotta necessario nella struttura dei due movimenti si saprà probabilmente alla prima prova di forza: il numero delle tessere (quelle vere) che si riusciranno a fare.

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