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La storia sulle monete

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diCARLO ANTINI Chi non ha rimpianto almeno una volta l'Italia al tempo della lira? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Da una decina d'anni, però, tutto è cambiato e l'avvento dell'euro ha rivoluzionato portafoglio e stili di vita. A pensarci bene, i soldi non sono soltanto un mezzo per fare la spesa e pagare le bollette. Su monete e banconote è scritta la storia culturale di un popolo o di un insieme di popoli. Le tradizioni artistiche, i valori. Lo sanno bene i curatori della mostra «La moneta dell'Italia unita - Dalla lira all'euro», ospitata da ieri al Palazzo delle Esposizioni. Cinquecento oggetti tra monete, banconote, documenti, libri e macchinari che raccontano i passaggi epocali dai primi dell'800 fino ai giorni nostri. Duecento anni di storia letti attraverso la lente d'ingrandimento del vecchissimo, vecchio e nuovo conio. Nelle tre stanze allestite fino al 3 luglio al Palaexpò ci sarà l'imbarazzo della scelta. Si potranno vedere da vicino i fiorini del Granducato di Toscana, gli scudi d'oro dello Stato Pontificio, gli zecchini della Repubblica di Venezia e le lire del Regno di Sardegna. Fino alla tanto agognata unificazione monetaria giunta nel 1862, un anno dopo la nascita del Regno d'Italia. I visitatori daranno un'occhiata alle monete raffiguranti Vittorio Emanuele II nei primi esperimenti di moneta unitaria. L'esposizione proseguirà con le banconote degli ultimi cento anni, dalle mille lire degli anni Trenta alle centomila lire degli anni Novanta. Come se non bastasse, si farà anche un salto più indietro nel tempo. Come d'incanto, al Palazzo delle Esposizioni compariranno le monete risalenti all'età del bronzo, le tetradracme dell'antica Grecia e i denari della Roma repubblicana. Nei 500 metri quadrati della mostra, verrà illustrato un problema non secondario per l'Italia unita di allora, ancora industrialmente arretrata: lo sviluppo dei processi produttivi di monete e banconote, necessari per portare a termine l'unificazione monetaria. Interessanti anche gli excursus sulle moderne tecnologie di stampa dell'euro. Si potrà ripercorrere la storia delle monete e delle banconote nel corso dell'Ottocento, con i loro valori non solo economici. Uno sguardo d'insieme anche sull'attualità: verranno esplorate le nuove forme che la moneta ha assunto oggi e le infrastrutture che ne consentono la circolazione. Larga parte del materiale espositivo proviene dalle raccolte e dalle collezioni della Banca d'Italia, dell'Archivio storico, Museo della moneta, Museo della Banconota e della Biblioteca «Paolo Baffi». La mostra si avvale anche della collaborazione del Museo Nazionale Romano, grazie alla quale sono esposte un vasto numero di monete della grande collezione di Vittorio Emanuele III. Senza dimenticare gli archivi di Stato e i numerosi altri musei, biblioteche e collezionisti privati. Facile prevedere che al Palazzo delle Esposizioni ci sarà la fila, anche perché l'ingresso è gratuito.

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