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A Trastevere è già pronto il ricorso al Tar

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.La raccolta firme per fare ricorso al Tar è già partita. L'obiettivo è bloccare i divieti antialcol. La mobilitazione è scattata già giovedì sera ed è proseguita per tutta la giornata di ieri. Ad organizzare la raccolta firme è stato Manuele Colonna, proprietario della premiata birreria «Ma che siete venuti a fà» di via Benedetta. Hanno già aderito più di venti pub e cocktail-bar nella zona tra piazza Trilussa, via Politeama, via Benedetta e vicolo del Cinque, ma il numero è destinato ad allungarsi. I proprietari si sentono dei capri espiatori. Sono tutti d'accordo su un punto: «Questa ordinanza antialcol ci farà perdere il 40 per cento dei ricavi, soprattutto adesso che viene la bella stagione», dice Alessandra del Friends in piazza Trilussa. «Avevamo solo questa via per opporci - spiega Colonna - L'obiettivo del ricorso al Tar è far sospendere l'ordinanza. Non serve a niente vietare di bere fuori dai locali, perché chi vuole, può farlo all'interno. Qual è la differenza? Il problema vero sono i controlli che mancano. Noi avevamo chiesto anche l'installazione di telecamere, ma inutilmente. In questi giorni in piazza Trilussa non c'era nemmeno una pattuglia delle forze dell'ordine. C'erano a gennaio quando era freddo, oggi sono spariti». Ieri a Trastevere c'era ancora molta confusione. In molti, nel pomeriggio, non avevano ancora ricevuto la notifica dell'ordinanza che vieta di servire alcol da asporto e di bere per strada. «A noi non ci hanno ancora fatto sapere nulla - dice il titolare del Big Hilda Café in vicolo del Cinque - L'ordinanza scatta stasera alle 23 e ufficialmente non sappiamo ancora come comportarci». E se a «Freni e Frizioni» assicurano che rispetteranno l'ordinanza servendo alcol solo nel locale, c'è chi annuncia una linea più dura. «Noi ignoreremo deliberatamente l'ordinanza - dice Colonna del "Ma che siete venuti a fà" - Tutte le multe che eventualmente prenderemo le appenderemo sulla porta del locale». I problemi che i gestori dei locali dovranno affrontare non sono semplici. «Per rispettare l'ordinanza dovrei mettere una persona fissa alla porta per essere sicuro che nessuno esca fuori con una bevuta», si lamenta Colonna. È preoccupato anche Fabio Spada del ristorante Glass: «Ultimamente si sta diffondendo l'abitudine civilissima di portarsi a casa la bottiglia di vino se non è terminata. Lo si fa nei ristoranti di tutto il mondo e significa consumare il vino in maniera più razionale. Ora come farò a spiegare a un turista americano che non può portarsi la bottiglia che ha pagato? Gli dico che è un'ordinanza del sindaco? Figuriamoci». Potrà sempre dirgli di bersela tutta all'interno del locale. La multa così è scongiurata. Basta che poi non si metta alla guida.

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