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Altri trenta indagati nell'inchiesta Parentopoli

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Unatrentina di persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla procura del capoluogo ciociaro per presunte assunzioni illegittime all'Acea Ato 5, l'azienda che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia. L'inchiesta nasce da un'informativa della Finanza - a seguito di alcuni esposti - che documenterebbe favoritismi nelle procedure di assunzione. In sostanza, parenti di politici locali di maggioranza e di opposizione avrebbero ottenuto privilegi senza averne diritto. Il pm titolare dell'inchiesta, Tonino Di Bona, avrebbe già sentito tutti gli indagati. Le assunzioni sospette risalgono al periodo 2003-2008. I finanzieri avrebbero già ascoltato alcuni funzionari e i responsabili della selezione del personale in servizio in quel periodo. Le fiamme gialle avrebbero anche acquisito in Acea Ato 5 l'elenco delle assunzioni per verificare gli eventuali rapporti di parentela. L'inchiesta è un filone stralciato da un procedimento principale sulle tariffe, contenuta in un fascicolo aperto per altri reati. «Da due anni a questa parte, durante la nostra gestione, non ci sono state assunzioni in Acea Ato 5 - ha detto il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi -, anzi, è stato provveduto a non rinnovare i contratti a tempo determinato in scadenza. Su cosa è successo prima non ho sentore di eventuali assunzioni anomale, non mi risulta».

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