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Abusivi due affittacamere su dieci

La fontana di Trevi a Roma

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Sono 632 le verifiche effettuate in sei mesi dal Comune per contrastare l'abusivismo alberghiero. Un fenomeno ben più vasto di quanto si possa pensare. Gli esercizi sanzionati sono stati infatti 404, dei quali 108 totalmente abusivi. Solo 227 le strutture totalmente regolari, per un totale di sanzioni emesse pari a oltre un milione 744 mila euro. Cinque esercizi sono stati chiusi. Gli abusivi a Roma rappresentano tra il 15 e il 20% del mercato. Si tratta soprattutto di affittacamere e bed&breakfast, ma non mancano gli hotel. A sciorinare questi numeri è il vicesindaco di Roma Capitale con delega al Turismo Mauro Cutrufo, che della lotta all'abusivismo alberghiero ha fatto una vera e propria campagna. «Il contrasto a questo fenomeno è sempre stato uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione comunale. Proprio nel campo delle attività ricettive alberghiere ed extralberghiere da tempo si è avviato un censimento con la costituzione di una banca dati ad hoc, nello specifico in merito al fenomeno dei prezzi. Per il semestre in corso gli albergatori dovevano dichiarare entro ottobre corso il minimo e il massimo della tariffa. La legge prevede sanzioni quando si va fuori da questo equilibrio». Già ma a chi spettano invece i controlli sui prezzi? Cutrufo chiarisce: «Alla polizia provinciale che dipende dal presidente Zingaretti e dal comandante Odevaine». Per quanto riguarda l'abusivismo alberghiero invece il Comune ha predisposto dei controlli che hanno dato l'esito già citato con la ferrea «volontà di far emergere il fenomeno dell'abusivismo sia totale che parziale. Ci siamo trovati di fronte a un incremento di richieste di regolarizzazione pari al 60%». La legge consente però che un hotel a 3 stelle possa denunciare una tariffa minima di 30 euro e una massima di 1.050. Il caso è stato sollevato recentemente da Striscia la notizia. «L'ente che legifera in materia è la Regione. Ma la Legge 13 va corretta e lo abbiamo chiesto più volte sin dai tempi di Marrazzo. Siamo in attesa di una risposta sia dalla Provincia per quanto attiene ai controlli sui prezzi sia dalla Regione per una correzione legislativa», spiega Cutrufo, che avanza anche una soluzione: «Se ci fosse Roma Capitale tutte queste lungaggini burocratiche che producono queste aberrazioni e questi ritardi sarebbero eliminate. Bisogna approvare l'ultimo decreto: il Comune viene messo alla gogna su campi nomadi, sicurezza, turismo, beni culturali e urbanistica, ma 80 volte su 100 non ha competenze per risolvere o agire».

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