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Documenti falsi. Anche ai terroristi

polizia

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Era conosciuto come Said l'egiziano. Forniva permessi di soggiorno, carte d'identità, di circolazione e altri documenti falsi agli extracomunitari, e forse anche a terroristi, diretti in Europa, nei Paesi dell'area Schengen. Era il mercato del falso dove compravano non solo dall'Africa, ma anche da Cina, Thailandia e perfino dall'Azerbaigian. L'egiziano prendeva le ordinazioni e il marocchino Said - sfiorato da un'inchiesta sugli integralisti salafiti in Italia - stampava da vero professionista. Un italiano è indagato per collusione. Costo di ogni singola operazione 1.500 euro: la metà subito, il saldo alla consegna. L'altro ieri i due sono stati arrestati in un'operazione congiunta da agenti del Commissariato Colombo diretto da Agnese Cedrone, della Squadra mobile di Vittorio Rizzi e dell'Ufficio Immigrazione coordinato da Maurizio Improta. L'egiziano a Centocelle, dove gestisce ahche la discoteca «Lo Squalo», il maroccino al Prenestino, dove in una intercapedine dietro le maioliche di casa gli agenti hanno trovato il ripostiglio di documenti falsi. Sono due le date importanti dell'indagine. Il 2005: nel tragitto che va dal ministero dell'Interno all'Ufficio Immigrazione per la consegna dei permessi di soggiorno in bianco, si perdono sette scatole di stampati: in tutto 1.500 documenti (ne sono stati recuperati circa 700), ciascuno con numero progressivo di serie, come sulle banconote, subito inseriti nella banca dati europea segnalandoli anche all'estero come documenti rubati da fermare alle frontiere. L'altra è il 2 dicembre 2010. Una pattuglia del Commissariato Colombo ferma un «camminatore» egiziano, galoppino di Said. Con sé ha una busta con nove permessi di soggiorno falsificati destinati ai soggetti cui sono intestati. È il bandolo della matassa. Gli investigatori arrivano a Said l'egiziano. Lui è il manager: prende le richieste di documenti da procacciatori a Roma e dall'Egitto, da Garbia. Si fa spedire i passaporti dei "clienti", li passa al marocchino che usa foto e dati anagrafici per compilare la carta falsa e perfetta. Quand'è pronta viene inviata al destinatario da un'agenzia di spedizioni in zona Marconi cui si rivolge uno dei galoppini. Le indagini non sono finite.

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