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Hanno seguito, insultato e minacciato un invalido per soli 10 euro

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Perfare i prepotenti compiaciuti di esserlo. Loro sono due malviventi dal profilo assai diverso: uno di 63 anni, di Tor Bella Monaca, l'altro quasi con la metà degli anni, di 31, residente al Quadraro, nel 2006 uscito di galera grazie all'indulto, uno che quando parla coi carabinieri assicura loro che saranno guai perché suo padre sarebbe un avvocato. L'altra sera a San Giovanni a finire nel mirino dei due è stato un ragazzo di 33 anni, invalido perché obeso. Alle 19 camminava in via Magna Grecia diretto a casa. I due lo vedono e decidono di divertirsi un po', di prenderlo in giro e mettergli paura. Il loro obiettivo infatti non pare fosse la rapina. Il malvivente più giovane aveva in tasca 1.500 euro. Lo avvicinano e cominciano a prenderlo in giro: «Ciccione di m... che fai in giro». Poi aggiungono le minacce: «Devi darci i soldi, dacci 10 euro o ti ammazziamo. Ti facciamo vedere noi. Hai capito ciccione?». Il ragazzo comincia a temere. I due sono su di giri, forse sotto l'effetto di stupefacenti. Quindi, oltre a essere prepotenti sono anche imprevedibili, non proprio ragionevoli. Il giovane cerca di ripararsi in un bar. Prova ad accelerare il passo e come vede una caffettiera ci si infila dentro. Però non basta per far desistere i due. Pure loro entrano nel locale e non si fanno scrupoli: continuano a insultare e minacciare. Però anche qualcun altro assiste alla scena. È un carabiniere della stazione San Giovanni libero dal servizio. Entra nel bar e prova a convincere i due, a farli smettere di impaurire quel poveretto. Ma quelli non ci sentono. Anzi, cominciano a prenderlo a parolacce: «Fatti i ca... tuoi». Il militare non si fa intimorire. Arrivati a questo punto si dichiara: «Sono un carabiniere, fatela finita e datemi i documenti». Loro rincarano la dose. Il balordo di 31 anni: «Mio padre è un avvocato, potresti finire male». Il sottufficiale chiama la stazione di San Giovanni e poco dopo arrivano i rinforzi. L'aggressione finisce coi due in manette e il ragazzo che tira un sospiro di sollievo e ringrazia. Ieri mattina il giudice ha convalidato il fermo spedendo la coppia dietro le sbarre. La vicenda ha suscitato la reazione dell'assessore comunale ai Servizi sociali, Sveva Belviso: «Incivile e deprecabile. Sono questi gli unici aggettivi con i quali mi sento di commentare l'atto violento che ha visto coinvolto un ragazzo disabile vittima di un'aggressione a scopo di rapina. A nome mio e a quello di Roma Capitale - ha detto l'assessore - desidero esprimere al giovane e alla sua famiglia vicinanza e solidarietà per quanto accaduto e al carabiniere che ha arrestato gli aggressori, per i quali auspichiamo una pena severa, voglio rivolgere un ringraziamento per l'encomiabile atto di servizio compiuto».

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