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Ripulire i rifiuti dei turisti ci costa 20 milioni l'anno

Turisti bivaccano in centro

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I turisti solo per la pulizia della città costano al Comune 20 milioni l'anno. Il turismo è una risorsa per la Capitale ma allo stesso tempo ha dei costi. La tassa di soggiorno introdotta dal Campidoglio con gli 82 milioni di introiti annui è un tesoretto che può essere investito proprio per affrontare queste spese legate al turismo, allo stesso tempo alleggerendo lo sforzo per le tasche dei romani. Quella fatta dall'Ama è una stima che si avvicina molto al dato reale. Venti milioni spesi per la pulizia della città (divisi tra pulizia delle strade, raccolta e smaltimento dei rifiuti) infatti non sono molti se si pensa che solo nell'ultimo anno la Capitale ha aperto le porte a 10,5 milioni di turisti. Circa 30.0000 presenze al giorno. L'Ama ha calcolato che ogni turista produce circa un chilo di immondizia (un romano 1,4), quindi, in totale, sono 30 le tonnellate al giorno prodotte dai turisti. Il costo stimato per la raccolta e lo smaltimento di questi rifiuti è di 6 milioni di euro. Gli altri 14 milioni, invece, sono necessari per lo spazzamento del centro storico e per servizi aggiuntivi come lo svuotamento dei cestoni che i turisti contribuiscono in grande parte a riempire, visto che passano tutta la giornata in strada. In questa ottica si inserisce la decisione del Comune di far contribuire anche i turisti alla pulizia della città tramite la tassa di soggiorno. Un ticket che si tradurrà in un miglioramento dei servizi per i cittadini. Il vicesindaco e assessore al Turismo, Mauro Cutrufo, ha già spiegato che il 95% degli 82 milioni annui che si conta di incassare va proprio in questa direzione. I maggiori ricavi verranno investiti soprattutto nell'acquisto di nuovi autobus, nella manutenzione dei capolinea, nei lavori sulle strade e nell'arredo urbano. Un'altra fetta del tesoretto proveniente dai soggiorni dei turisti, si tradurrà in agevolazioni sulla tassa rifiuti per gli albergatori. Oggi pagano il 100% della tassa come se gli alberghi fossero sempre pieni ogni giorno dell'anno, ma hanno già chiesto al Comune - fa sapere Cutrufo - di ottenere un'agevolazione, visto che grazie alla tassa di soggiorno sarà possibile calcolare l'esatta permanenza dei turisti e sarà quindi possibile rimodulare la Tari. I gestori degli hotel utilizzerranno una specie di bollino elettronico (tipo quello argentanto della Siae) per esigere il pagamento della tassa: «Gli albergatori li acquisteranno in anticipo dal Comune - spiega il vicesindaco - poi li applicheranno ai turisti rientrando interamente delle spese». E per i residenti della provincia che abitano alle porte della città? Ebbene, per loro niente sconti. Se un residente di Guidonia, ad esempio, deciderà di dormire in un albergo romano o visitare un museo, pagherà come tutti i turisti. Cutrufo è chiaro: «Non avrebbe senso prevedere delle diversificazioni, sono cittadini di altri Comuni che pagano tasse in altri Comuni».

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