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Ancora falsi allarmi bomba nelle ambasciate

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Secondogli inquirenti i plichi esplosivi inviati alle ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia sarebbero stati confezionati dalla stessa mano o almeno utilizzando una tecnica identica. Gli investigatori, mettendo in fila i dati raccolti anche grazie al lavoro della polizia Scientifica, sono convinti che la fabbricazione dei mini ordigni sia frutto del lavoro di uno stesso autore o gruppo. In questo senso l'ultimo plico, quello recapitato all'ambasciata ellenica si sta rivelando molto utili alle indagini per tentare di risalire al mittente, alla zona, certamente italiana, da dove sono partiti i pacchi. La matrice delle azioni appare certa: gli ordigni sono stati inviati da gruppi che si rifanno all'area anarco-insurrezionalista della Fai (Federazione anarchica informale). Per gli inquirenti potrebbe essere terminata la prima ondata di spedizioni anche se il monitoraggio delle sedi diplomatiche presenti a Roma proseguirà per tutto il periodo delle feste. Anche ieri comunque ci sonostati altri falsi allarmi bomba. La polizia è intervenuta all'ambasciata del Messico per un pacco sospetto ma si trattava solo di un libro. Anche all'ambasciata dell'Austria c'è stato un intervento dello stesso tipo mentre all'ambasciata della Bulgaria il plico sospetto si è rivelato un quadro.

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