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Scene di Natale

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diTIBERIA DE MATTEIS Nei giorni che precedono il Natale una signora della scena come Milena Vukotic è impegnata, da stasera al 23 dicembre alle 21 al Teatro Quarticciolo, nello spettacolo «Incontro con una cometa», di e con Laura De Luca per la regia di Giovanni Antonucci. Nella contaminazione espressiva operata da una ouverture video, una parte drammatica con un reading a tre voci e una conclusione coreografica si umanizza la storia della cometa di Halley nei suoi ripetuti passaggi sopra la terra, offrendo l'occasione di una riflessione più generale sul rapporto dell'umanità con il pianeta e con tutto il creato. Si inizia con due minuti di filmato di carattere storico-scientifico per ripercorrere la vicenda. Si continua con un'intervista impossibile con la cometa nelle vesti di Milena Vukotic, rappresentando l'emozione di interloquire con un vero corpo celeste, depositario di straordinarie avventure e segreti, di carattere astronomico, religioso, astrologico e teologico. Forse citata nel Talmud, raffigurata da Giotto e confusa con la stella della Natività, raffigurata sull'arazzo di Bayeux, osservata da Keplero e spesso interpretata come presagio di sventure, la cometa è in realtà una creatura innocente, ignara, un po' svampita e distratta. La musica della coreografia è stata, infine, costruita attorno a segnali sonori ricavati dai dati spettroscopici e fotometrici della luce stellare, a suggerire così le diverse «voci» di supernovae, pulsar, nane bianche o giganti rosse. C'è tutto il teatro di Emma Dante in «Anastasia, Genoveffa e Cenerentola», prima esperienza della regista palermitana nei codici linguistici del teatro per ragazzi, una fiaba per bambini e adulti, inedita rivisitazione del racconto di Perrault e già vincitrice di una menzione speciale al Festival Giocateatro Torino 2010, che potrà coinvolgere le famiglie romane da stasera al 6 gennaio al Valle. La recitazione parossistica degli attori, l'impasto magmatico dell'italiano con il dialetto siciliano e un originale e straniante contrappunto musicale che mescola Liza Minelli a Massimo Ranieri e Gino Paoli producono un magico contesto teatrale in cui i personaggi noti acquistano dimensioni imprevedibili. «Credo che sia più interessante sviluppare e stimolare la fantasia dei bambini attraverso un gioco di apparenze ed evocazioni - ha dichiarato Emma Dante - Le parole dialettali sono misteriose e incomprensibili, ma accattivanti nella danza e nel canto delle vocali. I bambini sanno lasciarsi andare all'esercizio dell'immaginazione e bisogna aiutarli a praticarlo, assicurando loro la possibilità di rielaborare in maniera personale le storie che ascoltano dagli adulti».

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