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Pasta con alici e pittanchiusa Le tavolate di donna Assunta

Donna Assunta Almirante ai fornelli per Il Tempo (foto Gmt)

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 Le vedi in televisione, o in abito da sera, attente osservatrici della politica di casa nostra, e mica te le immagini ai fornelli anche se le senti parlare di cucina. E invece cucinano eccome, e senza delegare nessuno, nemmeno per la spesa. «Preparo e cucino io e compro io al mercato dei Parioli» dice donna Assunta Almirante (nella foto), che ci ha aperto la sua casa in via Archimede ai Parioli, e s'è infilata il grembiule mettendosi ai fornelli per Il Tempo. «Vi faccio vedere come si fanno gli spaghetti alle alici col pane grattato alla calabrese» dice. E, senza, non sarebbe la vigilia di Natale, quando donna Assunta mette a tavola una sfilza di figli, nipoti e pronipoti, come farebbe una qualsiasi altra nonna di casa. Il 24 sera la famiglia a tavola saranno in 23. «La famiglia al completo - spiega donna Assunta».   I quattro figli Cosimo, Marianna, Leopoldo e Giuliana, 9 nipoti, e 3 pronipoti «Matteo, Anna che ha un anno e Pietro, di un anno e mezzo». E ci sarà anche un'amica carissima. «La signora Viglianesi, moglie del senatore socialista Vittorio Viglianesi, un amico del cuore, ormai è di famiglia, ha battezzato Giorgia (la nipote diciannovenne che ama tanto i cavalli, ndr.). E intanto apre un pensile e tira fuori una padella. «È per farci sciogliere nell'olio bollente le nostre alici meridionali sotto sale». Donna Assunta ha già ordinato il pesce. «Sono già d'accordo con il mio pescivendolo che mi dia quelli di mare non quelli allevati, altrimenti è preferibile non mangiarli» dice inflessibile. La serata comincerà con panini col salmone e tartine coi gamberi fatte in casa. «A spalmare il burro mi aiuta mio genero il dentista, il dottor Belvecchio, giriamo per casa con lo champagne e subito dopo andiamo a tavola». Spaghetti, aragoste, fritto di gamberi, e sogliole, per i nipotini. «Poi ci buttiamo sui dolci, cassata, panettone, cannoli, e pittanchiusa, il dolce tipico calabrese pieno di noci e fatta a strati, che va a ruba, tutto innaffiato di buon vino, ma io preferisco lo champagne, un buon bicchiere di Moet Chandon, fresco al punto giusto».   La vigilia raddoppia per Maria Scicolone. A casa della sorella di Sofia Loren e mamma di Alessandra Mussolini, a piazza Santa Costanza, si festeggia anche il 23. «Faccio la tre giorni con i miei 5 nipoti perché il Natale va ricordato» dice la signora Scicolone, che l'antivigilia comincia a far assaporare gli «stuzzichini», le polpettine di pesce «che è meglio fare grandi, perché - dice - se metti in bocca la piccola ti penti di non aver preso quella più grande. (Ed è per questo che le abbiamo chiesto la ricetta!). A tavola saranno in 12. «Ci sarà anche Alessandra con le figlie Caterina, 15 anni, Clarissa, 13 e Romano, 8; e l'altra figlia, avvocato ora notaio Elisabetta con Marco 13 anni e Alessandro, 9». Sottofondo di musica jazz con un bellissimo disco di nonno Romano, «così anche lui è con noi». E sulla tovaglia un rosario che compare, scompare e riappare in ogni angolo della casa. «Sono molto credente e l'ho ereditato dalla famiglia Villani, di mia mamma. Questo rosario - spiega - lo faccio vedere qua e la. E ne ho un altro piccolo piccolo che presi a San Givanni Rotondo da Padre Pio, anche quello lo metto qua e la, così i piccoli familiarizzano con le cose sacre. Le mamme insegnano - conclude la signora Scicolone - io lancio segnali, che devono essere segnali sempre buoni di cose buone. La mia vita è stata difficile ma io ricordo le tante cose belle che mia nonna mi faceva vedere e non vedere: era come una fata, e tutte le nonne devono essere presenti e non presenti, come le fate».  

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