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Un'Immacolata all'insegna della cultura e della solidarietà

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Seda un lato il Papa ha fatto riferimento a una metropoli dominata dall'indifferenza, dal gelo reciproco e dalla diffidenza per il diverso, dall'altro i romani hanno affollato musei, i monumenti e il Campidoglio per godere dei tesori capitolini senza dover aprire il portafoglio. Cominciamo dal Pontefice che, inginocchiato ai piedi della colonna della Immacolata in piazza di Spagna (un appuntamento caro ai fedeli, che anche quest'anno ha attirato una folla di turisti e curiosi), ha spiegato che spesso le grandi metropoli come Roma diventano un «agglomerato anonimo» di esseri che a volte si sfiorano senza vedersi, si incontrano senza salutarsi, vivono e muoiono senza specchiarsi in altri esseri umani. Un fenomeno che, però, svanisce se si guarda a questi agglomerati anonimi con gli occhi di Dio, che «conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno» e ci chiama a un progetto. Tutto cambia se si diventa una unica famiglia umana, se si accetta di essere persone senza «confini di nazionalità, di colore, di lingua...», ha detto Benedetto XVI. Perché Dio ha «adottato» tutti senza distinzioni, e perché gli «ultimi agli occhi del mondo» diventano «i primi» agli occhi di Dio. Una riflessione comunicata dal «vescovo di questa città» davanti alla colonna che celebra la proclamazione del dogma dell'Immacolata. Ad accogliere il Papa c'era il sindaco Gianni Alemanno con la consorte e il vicario di Roma cardinale Agostino Vallini. Presenti anche i presidenti di Regione e Provincia Renata Polverini e Nicola Zingaretti. Ai piedi della colonna, i malati dell'Unitalsi e striscioni e cuscinetti di fiori di varie associazioni ecclesiali e movimenti, da Sant'Egidio all'Azione cattolica. Alemanno ha fatto anche da «cicerone» a centinaia di persone che si sono recate in Campidoglio per visitare il Palazzo Senatorio e i musei Capitolini, straordinariamente aperti gratis per i romani. Il primo cittadino ha simbolicamente accompagnato i visitatori nel suo studio con affaccio sull'area archeologica capitolina, ha salutato e posato per decine di fotografie con i bambini, si è intrattenuto a discorrere con alcuni cittadini sorpresi di vederlo mischiarsi alla folla. L'iniziativa di offrire ai quiriti l'opportunità di visitare gratuitamente i musei del circuito cittadino «nasce dall'idea di dare l'opportunità ai romani di riappropriarsi del loro patrimonio cittadino - ha detto Alemanno - Spesso, infatti, si vive a Roma per tanti anni e non si vanno a visitare i musei più importanti», ha aggiunto. Uno stimolo, dunque, «per un rapporto più profondo con la storia della nostra città». Un'iniziativa che verràè estesa alle altre «grandi feste di Roma, come il 20 settembre e il 21 aprile». La città ha reagito positivamente alla novità: i musei civici romani e il Colosseo già alle 16 aveva registrato rispettivamente 12 mila e oltre 7 mila ingressi. Lunghe code soprattutto al Macro (il museo di arte contemporanea appena riaperto dopo la ristrutturazione firmata da Odile Decq) e ai Capitolini. Un successo definito «strepitoso» dal sindaco. Per finire, alle 17, quindicimila lampadine bianche, con gocce di luce che scendono come stelle filanti si sono accese sul tradizionale albero installato in piazza Venezia e corredato di palle e stelle dorate rosse e argento. L'abete, con i suoi 23 metri, supera in altezza quest'anno anche quello di New York e, con altri 22, addobberà la città fino all'Epifania. I canti natalizi del coro polifonico multietnico di Roma hanno accompagnato l'accensione delle luci. I classici «Jingle Bells», «Adeste Fideles» e «Bianco Natale» sono stati reinterpretati con ritmi etnici da 20 bambini nati in Italia ma i cui genitori provengono da tutto il mondo, dal Sudamerica alle Filippine. Ad accendere il pulsante rosso che ha dato ufficialmente il via ai festeggiamenti è stato sempre Alemanno, che ha fatto a tutti i cittadini i suoi auguri sinceri. Oltre a quello di piazza Venezia, ieri sera è stata data luce a un albero di 15 metri in piazza del Campidoglio e a uno di 22 sulla terrazza del Pincio. E poi un abete è spuntato in ognuno dei 19 municipi. Inoltre cinquemila ciclamini rossi e bianchi addobberanno per tutto il periodo natalizio il Centro, da via Veneto alla stessa piazza Venezia.

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