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Un barista e la figlia di 25 anni uccisi da un ventiduenne drogato

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I fiori davanti al bar di Carlo Salas (Foto Gmt)

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Si chiama Alessio R. e ha 22 anni l'autore del macello sulla via del Mare, costato la vita a un padre di famiglia di 47 anni, Carlos Salas, peruviano, barista in un chiosco bar a Tor de' Cenci, morto insieme alla figlia di 25 anni, che sedeva sul sedile accanto al padre. Macello sì, e in che altro modo chiamarlo l'incidente causato mercoledì notte da un ragazzo che guidava ubriaco e sotto l'effetto della cocaina, come hanno accertato gli esami al Sant'Eugenio, dove il ragazzo è stato ricoverato prima del trasferimento al San Camillo. Ma il giovane si è messo lo stesso alla guida della sua Mazda, quando è piombato addosso alla Ford Ka su cui viaggiavano le due vittime, al km. 10,500 della via che porta a Ostia, all'altezza dello svincolo per Tor Di Valle. È stato uno scontro frontale, pare causato in fase di sorpasso dalla Mazda, che procedeva a forte velocità nella corsia opposta a quella di marcia della Ka, diretta a Ostia. Alessio avrebbe sbandato finendo contro l'altra auto, anche se la dinamica non è certa. Almeno lui si è salvato. L'hanno estratto dalle macerie contorte i vigili del fuoco con la fiamma ossidrica, coadiuvati dalla Polstrada. E ci sono volute tre ore con la strada chiusa e i vigili urbani impegnati a far tornare indietro gli automobilisti. Trasportato al Sant'Eugenio in codice rosso Alessio è stato successivamente trasferito al San Camillo. Ora è ricoverato in Cr1, la prima rianimazione d'urgenza del famoso nosocomio sulla via Gianicolense, dopo essere passato tra le mani dei chirurghi. Tor de' Cenci invece piange Carlos Salas e la sua adorabile figlia. Affranti gli operatori del mercato, che ieri hanno messo i fiori davanti al chiosco bar di Salas, nella piazzetta di via Renzo Bertani. Pare che Alessio R. lavorasse come tassista. Ma la notizia non è stata confermata dal «3570» e nemmeno del «6645». «Non lavorava per la nostra compagnia» conferma Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi 3570, che stigmatizza l'accaduto. «È comunque grave che il giovane guidasse sotto l'effetto di alcol e droga è grave». «È necessario intensificare i controlli sulle strade a scorrimento veloce e nei punti pericolosi della città. Ritengo necessarie delle pene severe per chi si mette alla guida in stato d'ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti» ha detto Giordano Tredicine, vicecapogruppo Pdl della Commissione alle Politiche Sociali e Servizi alla Persona. «Chi si mette al volante sotto l'ebbrezza dell'alcool e sotto l'effetto della droga penso debba ritenersi un vero e proprio killer della strada. La morte atroce di padre e figlia rimasti uccisi ieri sera sulla via del Mare dall'auto impazzita condotta da un automobilista che guidava ubriaco e drogato deve far riflettere su come è poco considerata la vita degli altri da chi si mette alla guida in tali condizioni. Mi auguro che chi ha commesso una strage del genere sia giudicato come tale» ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale Samuele Piccolo.

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