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Assistenza gratuita a rischio per anziani e disabili

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GiuliaBianconi FIUMICINO C'è il rischio che gli anziani, i disabili e i minori di Fiumicino che fino ad ora hanno usufruito gratuitamente dell'assistenza domiciliare debbano pagare il servizio. Le famiglie con un modello Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) dai 7mila euro in su potrebbero essere obbligati a contribuire fino ad un terzo della quota attualmente corrisposta dal Comune alla cooperativa Presenza sociale che gestisce il servizio. A chiedere la partecipazione alla spesa, e la modifica dopo 15 anni del regolamento di assistenza domiciliare approvato con la deliberazione numero 35 del 13 luglio 1995, è l'assessorato ai Servizi sociali. Secondo il provvedimento elaborato soltanto coloro che hanno un Isee al di sotto dei 7mila euro non dovranno contribuire alla spesa. Chi si trova tra i 7mila e 10mila euro dovrà corrispondere il 15% della quota, chi è tra i 10mila e i 15mila euro il 20% e, infine, coloro che hanno un Isee al di sopra dei 15mila euro dovranno pagare il 30% del servizio. Dopo una prima discussione in commissione Servizi sociali, già di fronte a numerose perplessità, la deliberazione è arrivata in consiglio comunale. In aula il documento non ha trovato il supporto non solo dell'opposizione ma anche di parte della maggioranza, tanto da essere ritirato e rispedito in commissione. «Solo dopo una discussione con le associazioni, si potrà votare il documento - spiega il capogruppo del Pd Paolo Calicchio - Vogliamo che vengano stabiliti criteri chiari che tutelino alcune categorie. Le persone con gravi disabilità e i minori non possono contribuire al servizio. Per Claudio Cutolo, capogruppo dell'Idv e membro della commissione, «non è possibile che si vada a gravare su persone che hanno già dei problemi. L'emergenza sociale è già grave così». Di contro per l'assessorato ai Servizi sociali, guidato da Vincenzo D'Intino, la partecipazione alla spesa «è opportuna per il rispetto di un principio di equità e determinerà un risparmio per l'amministrazione, che può essere destinato a fornire l'assistenza a utenti che al momento ancora non hanno il servizio e sono in lista di attesa».

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