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Quoziente famiglia Ecco una cosa di destra

Isabella Rauti

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Si chiama «Quoziente sociale e familiare» ed è la punta di diamante del centrodestra di Roma e del Lazio. Non si tratta soltanto di un tema da spendere in campagna elettorale, fatto del tutto scontato, ma di un'identità che prende forma e concretezza. Non a caso, la consigliera regionale Isabella Rauti, prima firmataria della proposta di legge destinata a rivoluzionare l'intero sistema sociale del Lazio, nel presentare il «quoziente sociale e familiare» ha subito ricordato: «La delibera approvata sabato scorso dalla giunta Polverini per l'istituzione di un tavolo tecnico (in quel caso si parla di "fattore famiglia" ndr) si intreccia perfettamente non solo con questa proposta legislativa ma anche con il programma elettorale di Berlusconi e della stessa Polverini, nonché - ricorda la Rauti - rappresenta uno dei cinque punti con cui il premier si è presentato, e ottenuto, la fiducia delle Camere a fine settembre». Un'introduzione raffinata nella quale si scorge un significato squisitamente politico. A pochi giorni dalla lettura dei «valori della destra» di Gianfranco Fini su Rai Tre e sulla quale ancora infuria la polemica anche sul silenzio del leader di Fli proprio su alcuni temi, ci pensa la Rauti a snocciolarli, implicitamente, nel presentare la sua proposta di legge. Famiglia, tutela della vita (il quoziente della Regione prevede agevolazioni e sgravi anche per le donne in dolce attesa «per noi il nascituro è già parte della famiglia, sottolinea la Rauti»), federalismo fiscale. Questo è il centrodestra che in Regione proprio grazie alla solerte iniziativa della Rauti segna un altro strategico successo. In Campidoglio, infatti, la proposta di delibera per l'introduzione del quoziente familiare, ribattezzato poi quoziente Roma, è stata del capogruppo dell'Udc, Alessandro Onorato. Un segnale che aveva messo in difficoltà il Pdl capitolino da una parte, dato l'assit ad Alemanno per aprire ai centristi nell'allargamento della giunta, dall'altra. Alla Pisana, invece, non è andata così. È la destra del centrodestra a mettere la firma sul quoziente familiare e ad accendere i motori per una rivoluzione che da politica si trasformerà presto in sociale ed economica. A presentare la proposta del quoziente sociale e familiare, infatti, anche il capogruppo Pdl, Franco Fiorito, i consiglieri alla Pisana, Giancarlo Miele, Gianfranco Gatti e Giuseppe Melpignano.

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