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La figlia dello strozzino: è nostro ostaggio, paga

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Sembranole parole di un criminale incallito. Invece sono quelle pronunciate dalla figlia maggiorenne di un commerciante usuraio alla madre di 69 anni della vittima, commerciante anche lui, barista di 40 di Tor Tre Teste. È stato questo l'evento che sabato scorso ha convinto i due a denunciare la storia al Commissariato Prenestino diretto da Fabrizio Calzoni. Giorno in cui le indagini sono iniziate e finite: arrestato il commerciante-strozzino per usura ed estorsione, reato per il quale invece è stata denunciata la figlia, accusata anche di detenzione di droga dal momento che a casa i poliziotti hanno trovato 30 grammi di hashish. Circa un mese fa il barista ha bisogno di novemila euro e si rivolge all'altro commerciante di 66 anni, membro di una sorta di società costituita tra gli operatori commerciali della zona, così chi è in difficoltà può chiedere un prestito senza rivolgersi agli usurai. Ma il 66enne è anche strozzino. Concede il prestito che rivuole in 20 settimane. Il barista paga 6.500 euro, poi entra in crisi. L'usuraio non concede dilazioni, lo chiama, gli lascia bigliettini. Poi manda la figlia a casa della madre della vittima. L'avvertimento è scioccante. La poveretta si sente male. I due decidono di denunciare. D'accordo coi poliziotti, il barista fissa con lo strozzino un appuntamento in via Tiburtina, all'altezza di Tor Cervara. A scambio avvenuto l'arresto. F.D.C.

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