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Dall'altra notte è il buttafuori che visse due volte

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Glihanno sparato e non è morto. In pieno petto il pregiudicato gli ha puntato la pistola che però ha fatto cilecca. Ha premuto il grilletto ma il cane dell'arma non ha colpito l'innesco della cartuccia dove doveva. Roba di millimetri. Così la pallottola non è partita per la corsa mortale. È stata immediata invece la reazione dell'altro, il miracolato: lo ha riempito di pugni spedendolo al reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale San Camillo. Il buttafuori, Massimiliano C., 33 anni, di Acilia, non corre guai giudiziari: ha agito per legittima difesa. L'altro invece sì. I carabinieri del Nucleo radiomobile del colonnello Mauro Conte accusano Francesco P., 27 anni, pregiudicato di Torre Spaccata, di tentato omicidio, rissa, porto abusivo d'arma, ricettazione e minacce. La scena da panico si è svolta in diretta l'altra notte all'Eur, nella discoteca «Il Salone delle Tre Fontane». Tutto comincia intorno alle 3. Il tizio arriva in discoteca con la voglia di litigare. È su di giri, ha un carattere che non fa sconti e certo non è portato per le buone maniere. Il servizio di sicurezza del locale se ne accorge subito. Gli operatori sono tre ragazzoni della Corpus Agency. Come da previsioni scoppia la lite. I buttafuori cercano di isolare le teste calde. Massimiliano individua il pregiudicato di Torre Spaccata. Lo prende di petto e lo costringe a lasciare la discoteca. Francesco P. non ci sta. Si fa minaccioso: «Te la faccio pagare, hai capito, te la faccio pagare, stai sicuro». Massimiliano è abituato agli avvertimenti, a sentire parole senza seguito. Stavolta però le cose vanno in modo diverso. Il pregiudicato vuole mantenere la promessa. Va a prendere la pistola semiautomatica calibro 7,65, di fabbricazione dell'Europa dell'Est, torna al locale, aspetta il buttafuori, lo vede e gli va incontro. Una volta di fronte, tira fuori la pistola assicurata alla cinta dei pantaloni e preme la canna sul petto di Massimiliano C.. Lo guarda negli occhi. Tira il carello per caricare il colpo e in quel momento succede l'inaspettato: dal calcio dell'arma cade il caricatore in terra. Ci sono tre cartucce. Il pregiudicato non si ferma e preme il grilletto. Forse la pallottola non è perfettamente allineata e quando il cane dell'arma si abbassa non colpisce l'innesco al centro. Ha fatto cilecca.

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