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I vicini: era gentile Ogni tanto collaborava con una tipografia

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Miha anche aiutato a fare dei lavori in casa». A Tivoli, a Villa Adriana, i vicini di casa lo ricordano così Sergio Calore, l'ex terrorista nero di 58 anni, sposato con un'altra pentita di quella stagione, l'ex bierre Emilia Libera, detta Nadia, dalla quale ha avuto due figli: lei di 21 anni, lui di 17. «Non conoscevo minimamente la sua storia di militanza - dice un condomino delo - Era un uomo per bene. L'ho sentito alzare la voce solo un paio di volte durante le riunioni condominiali. Aveva una ditta di elettricisti, sapeva fare un po' di tutto. So che ultimamente lavorava saltuariamente presso una tipografia». A ricordarlo com'era negli anni Settanta, di paura e sangue, è un vecchio amico di infanzia e di partito, Giancarlo Rocchi, già candidato sindaco alle elezioni comunali di Tivoli del 2008 per il Movimento per l'autonomia alleanza per sud: «Era un mio coetaneo, vivevamo nella stessa strada, andava a scuola all'istituto tecnico industriale Alessandro Volta di Tivoli. All'epoca - racconta - era un ragazzo molto chiuso e poco accondiscendente dal punto di vista politico. Facevamo parte del circolo Drieu La Rochelle di Tivoli, lui è entrato un paio di anni dopo la sua costituzione. Noi de La Rochelle costituivamo il tentativo di superare il fascismo ma il tutto non ebbe seguito anche per il ruolo di filtro rappresentato dal movimento sociale che ci spingeva verso l'omologazione. Dopo l'esperienza del circolo e dopo le diverse scelte politiche di Sergio non ho più avuto rapporti con lui. Erano circa trent'anni che non lo vedevo. Credo che da giovane sia stato travolto e coinvolto in fatti più grandi di lui. Questa è la vicenda di un uomo qualsiasi. Ci tengo a dire che la cura migliore per certe cose è l'oblio».

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