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Arriva il salary cap per i colletti bianchi

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Suproposta dell'assessore al Bilancio Maurizio Leo, è stata infatti approvata la memoria di giunta che definisce i compensi massimi dei dirigenti delle società partecipate o controllate dal Campidoglio. I «colletti bianchi» non potranno percepire uno stipendio complessivo annuo superiore ai 350 mila euro. Per quanto riguarda i rapporti già in essere, saranno emanate apposite direttive per adeguare il trattamento economico ai criteri di risparmio e di razionalizzazione della spesa pubblica. Il provvedimento individua i nuovi criteri direttivi per la determinazione dei compensi spettanti ai componenti dei Cda delle società «strumentali» e di quelle che erogano servizi pubblici (trasporti, rifiuti). Spetterà ora al segretario-direttore generale e al direttore esecutivo di Roma Capitale predisporre le delibere necessarie. I principi cardine della riforma riguardano: l'emolumento complessivo (parte fissa ed eventuale parte variabile da erogare solo in presenza di utili societari) che non potrà «in ogni caso» superare il tetto massimo di 350 mila euro e verrà definito, caso per caso, anche in funzione della struttura e delle dimensioni della società partecipata o controllata; il divieto di cumulo degli incarichi; l'attribuzione dell'indennità di risultato; fase di verifica e di valutazione degli obiettivi aziendali.Dan. Dim.

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