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NoB-Day2 il "popolo viola" in corteo per le vie di Roma

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Dimostranti durante la manifestazione di dissenso al Governo Berlusconi

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Il Popolo Viola ci riprova. E' partita la riedizione della manifestazione nazionale che 10 mesi fa, a Roma, portò in piazza le  persone per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi. Tra le bandiere di partito le più diffuse fra la gente spiccano quelle dell'Italia dei Valori e della Federazione della Sinistra, che hanno contribuito, logisticamente ed economicamente, all'organizzazione della giornata. In testa i rappresentanti del Popolo Viola con lo striscione: "Svegliati Italia".   LA MARCIA VERSO PIAZZA SAN GIOVANNI - "Il Popolo viola vuole la parola", gridano i manifestanti. Tra gli striscioni esposti: "Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera", "Basta all'occupazione del Parlamento ad personam", "Costituzione carta inviolabile". Prevalentemente giovani quelli che partecipano alla manifestazione, che ad apertura del corteo hanno cantato l'inno di Mameli. Tra i manifestanti, anche uno dei "coordinatori" del Popolo viola, Gianfranco Mascia: "Tutte le persone che oggi sono in piazza (più di 50mila secondo gli organizzatori ndr.) hanno aderito al tam tam su Internet», ha detto. "È importante tornare in piazza, anche se noi in piazza ci siamo sempre stati - ha proseguito - l'autunno caldo non finirà finché la cricca non avrà liberato il Parlamento". Mascia rivolge anche una critica all'opposizione: "siamo stanchi di quello che dicono: dal 1993 dicono che Berlusconi è all'epilogo, e invece è sempre lì. Ci vuole un'opposizione più forte". Tra le richieste avanzate dal Popolo viola: una nuova legge elettorale, no al nucleare, no al conflitto d'interessi, subito al voto. Secondo i dati della questura i partecipanti al corteo sono diecimila.   DI PIETRO IN PRIMA FILA - "In questa piazza e nelle tante piazze cui ho partecipato, c'è molto popolo democratico. Se qualche volta venissero anche i dirigenti democratici se ne accorgerebbero". Ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, alla partenza del corteo del Popolo Viola No B-Day 2. A chi come Casini e Fioroni, auspica che il Pd escluda dalle alleanze il Leader Idv risponde: "Sono due persone in meno per quella grande alleanza che vogliamo costruire con i cittadini. L'Idv - aggiunge - è vicina al Popolo Viola ai movimenti che non si rassegnano all'idea che per non disturbare il manovratore non bisogna fare opposizione". "A chi dice di non alzare troppo la voce - conclude - diciamo che la colpa non è dell'agnello che strilla, ma del lupo che se lo vuole mangiare". Antonio Di Pietro inoltre festeggia il suo compleanno in piazza con i manifestanti del No B-Day 2. Il leader dell'Idv ha da principio raggiunto piazza della Repubblica da dove è partito il corteo del Popolo Viola e delle associazioni e movimenti che hanno aderito all'evento, e si è unito ai manifestanti con le bandiere bianche e azzurre del gabbiano dell'Italia dei valori. Lungo il percorso del corteo verso piazza San Giovanni, Di Pietro è stato applaudito dai manifestanti, che hanno intonato un coro di "tanti auguri", mentre altri gruppi hanno salutato l'ex pm scandendo frasi come "aiutaci a mandarli a casa".   IL PARERE DI VENDOLA - "Il centrosinistra deve uscire dal Palazzo e cercare il suo popolo, aprire un cantiere largo e plurale e mettere in campo idee-forza che possano allargare l'area del consenso e proporsi come una narrazione alternativa al berlusconismo, che ha questo titolo: c'è un'Italia migliore". Ha dettoil portavoce di Sel, Nichi Vendola, oggi in piazza a Roma per il No-B-Day2. "C'è un pezzo d'Italia -sottolinea il presidente della Regione Puglia- anche fuori dalla vita dei partiti e del Parlamento, che sente di dovere esprimere un'insofferenza crescente nei confronti della destra che ci governa. C'è soprattutto -rimarca Vendola- una parte di giovani generazioni che vuole affrancarsi dal destino di precarietà che la destra sembra aver predisposto per questa porzione di umanità così preziosa". "Penso che il segreto per la costruzione dell'alternativa al berlusconismo -spiega il governatore della Puglia- sia nella possibilità di riconnettere diversi luoghi: la piazza e i partiti, la società civile e quei soggetti sociali che sono particolarmente esposti alle scelte sciagurate del governo Berlusconi. Oggi - fa notare Vendola - la scuola pubblica è ferita a morte, i diritti sociali vengono ridotti di giorno in giorno. Ci sono molte buone ragioni per costruire l'agenda dell'alternativa. E questo - conclude - si fa riallacciando una relazione tra la politica e la vita. In questa piazza c'è un buon promemoria delle domande della vita".  

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