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Classi "ghetto" frutto di resistenze ideologiche al tetto del 30 per cento

La scuola Carlo Pisacane

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Una presa di coscienza che va ben al di là della politica fine a se stessa e si trasforma in soluzioni concrete.  Soluzioni attese da tanti genitori, italiani e stranieri, per riportare normalità proprio in queli luoghi dove questa non deve essere un optional. La scuola. Così, a tornare sul «caso Pisacane» e sulla prima classe capitolina formata interamente da bimbi stranieri è stato ieri lo stesso sindaco Alemanno. «Ci sono stati dirigenti che hanno fatto resistenza rispetto a questa scelta didattica del ministro Gelmini (l'introduzione del tetto del 30% di alunni immigrati per ciascuna aula ndr) e purtroppo questi sono i risultati». Un risultato devastante, soprattutto per i piccoli alunni stranieri, destinati a rimanere tali se non avranno l'opportunità di condividere studi e giochi con i loro coetanei italiani. «Se noi facciamo classi con soli italiani o solo stranieri - ha continuato Alemanno - creiamo altri ghetti che non aiutano affatto l'integrazione. Essere contro una scuola fatta tutta da immigrati non vuol dire essere contro gli immigrati, ma è un modo per evitare che ci sia un ghetto separato. Noi dobbiamo fare lo sforzo massimo di integrazione e fare in modo che nelle classi ci siano italiani e stranieri». Un percorso chiaro, intrapreso dall'assessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio che ieri, all'inaugurazione dell'anno scolastico ha annunciato una visita a breve nella scuola di Torpignattara. «Sull'integrazione siamo in prima linea - ha precisato Marsilio - a partire del caso eclatante della Pisacane. È stato un percorso difficile che va proseguito». Sul caso è intervenuto anche l'assessore regionale alle Politiche sociali e della famiglia, Aldo Forte. «Creare classi di soli immigrati significa insegnare ai bambini che le diversità sono un pericolo da cui stare alla larga e non una ricchezza con cui confrontarsi - ha commentato Forte -. L'integrazione deve invece essere il centro della formazione, in particolare di quella rivolta all'infanzia, una materia che tenga insieme tutte le altre. In settimana incontrerò l'assessore Marsilio, affronteremo insieme la questione e cercheremo di individuare una soluzione da estendere all'intera Regione». Di «discriminazione al contrario» parla anche Antonino Lo Verde, viceresponsabile per l'Immigrazione dell'Italia dei Diritti che, riferendosi al caso Pisacane ha sottolineato: «Quanto accaduto in quella classe di Roma è il frutto di tutte le campagne contro gli stranieri che poi si riflettono anche nel mondo della scuola. Ciò non favorisce né gli stranieri, né tantomeno gli italiani, visto che il confronto con altre culture permetterebbe loro di arricchirsi dal punto di vista umano e culturale». Imbarazzante, invece, il silenzio del centrosinistra.

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